Economia. Davvero la soluzione alla crisi è stampare soldi?

Di giorno in giorno il Governo è costretto a varare nuovi finanziamenti, per diecine o centinaia di miliardi di euro: per la sanità, per le imprese, per le famiglie rimaste senza reddito. In una rincorsa senza fine, se il Governo promette 100, le opposizioni chiedono 200; se il Governo promette 200, chiedono 300… tanto, mica tocca a loro trovare i soldi. Salvini, poi, ha trovato la soluzione: se i soldi mancano, stampateli! Che idea geniale, perché non ci ha pensato nessuno?

In verità, perfino la Banca centrale europea lo fa già. Il famoso whatever it takes, “tutto quello che ci vuole”, di Draghi significa proprio questo: creare liquidità da girare agli Stati in difficoltà sotto forma di acquisto dei loro buoni del Tesoro (titoli di debito).

Fino a che lo Stato italiano aveva il governo della propria moneta, ha stampato denaro massicciamente. Purtroppo è una pratica che va fatta con molto giudizio, perché stampare denaro (tecnicamente: mettere in circolazione nuova liquidità cui non corrisponde un incremento della ricchezza collettiva in termini reali) produce inflazione e svalutazione. E cioè, circola più denaro, ma vale di meno. In particolare si svalutano i risparmi, le pensioni e gli stipendi dei lavoratori a reddito fisso.

In Italia abbiamo vissuto queste esperienze per decenni, quando la lira si svalutava del 10 per cento all’anno e anche più. E se non si sta attenti, il meccanismo sfugge di mano e va avanti a valanga, da solo.

Nella storia c’è un caso famoso ma non unico: quello della Germania fra il 1919 e il 1923. Cominciarono a stampare moneta per rimborsare i titoli che avevano emesso per finanziare la guerra (perduta). Andò a finire che nel 1923, per comprare quello che nel 1919 costava un marco, ce ne volevano mille miliardi (non scherzo!). Poiché non esistevano carte di credito o altri ritrovati del genere, le persone andavano a fare la spesa con una carriola piena di banconote, e cercavano di spenderle subito, perché già il giorno dopo il loro valore sarebbe svanito.

Questo succede con la politica della spesa troppo facile. In economia, i demagoghi sono una piaga.

Pier Giorgio Lignani

2 COMMENTS

  1. Ai tempi della lira vivevo da nababbo! Inflazione o non inflazione, da quando circola euro tutto in rovina! Il boom economico lo abbiamo avuto con la lira non con l’euro!!!!!!

  2. Egregio Sig. Lignani, un paio di osservazioni al suo articolo. La prima riguarda la paura d’inflazione e svalutazione nello stampare moneta: dopo le migliaia di miliardi immessi dalla BCE tramite QE mi risulta che nell’area euro, il tasso di inflazione sia molto inferiore al 2% (target BCE)…questo perchè i soldi sono rimasti nella sfera finanziaria e non sono entrati nelle tasche della gente. La seconda riguarda l’inflazione nella Germania negli anni 20 dopo la prima guerra mondiale: stampare moneta per finanziare la spesa (molta domanda) in un tessuto economico dove la guerra ha distrutto la capacità produttiva (pochissima offerta) è chiaro che faccia aumentare l’inflazione. In Italia le pare che ci siano le stesse condizioni? La ringrazio e le auguro una serena Pasqua.

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