Economia per un mondo possibile

REGIONE. Varata legge a sostegno del commercio equo e solidale. Obiezioni dal centrodestra

Ora l’Umbria ha una legge sul commercio equo e solidale. Il Consiglio regionale l’ha approvata martedì, con i 16 voti favorevoli dell’Unione e i 6 contrari della Casa delle libertà che aveva presentato 4 emendamenti, tutti respinti. Tra gli obiettivi del provvedimento vi è il riconoscimento della funzione del commercio equo e solidale nella promozione dell’incontro tra culture diverse e nel sostegno alla crescita economica e sociale dei Paesi in via di sviluppo, nonchè favorire la diffusione del commercio equo (Comes) in Umbria sostenendo iniziative di informazione ed educazione e fornendo opportunità di sviluppo alle organizzazioni iscritte all’albo regionale. I tredici articoli della legge, che porta la firma dei consiglieri Fabrizio Bracco (Ds), Roberto Carpinelli (Pdci), Oliviero Dottorini (Verdi e civici), Luigi Masci (Margherita), Stefano Vinti e Pavilio Lupini (Prc), Enzo Ronca (Ds) definiscono le imprese e i soggetti del Comes; istituiscono la Consulta regionale per il commercio equo; precisano quali prodotti rientrano nell’ambito del commercio equo; individuano nelle campagne di informazione regionale, nelle azioni educative delle scuole e nell’istituzione della giornata regionale del Comes le azione per sostenere e diffondere nella società regionale la cultura del commercio equo e solidale. ‘I problemi che l’Umbria ha davanti sono ben altri – ha detto Ada Urbani, FI, – restando nel settore basta pensare al commercio di vicinato che sta per sparire a vantaggio dei grandi centri commerciali. L’ambizione di questa maggioranza è immensa: vuole portare la pace in Medio oriente, vuole risolvere il problema della fame nel mondo impegnando 50 mila euro in questa legge, vuole eliminare lo sfruttamento dei lavoratori. La verità è che non risolviamo proprio niente con questa legge’. Ha parlato di ‘approccio manicheo’ con cui questa maggioranza ha affrontato il problema Andrea Lignani Marchesani (An). ‘Il prodotto equo e solidale – ha aggiunto – è di diversa qualità ed è comunque più costoso di altri prodotti venduti nei supermercati o nei discount alimentari. Esistono botteghe meramente volontaristiche, altre con finalità di profitto. Non tutte sono caratterizzate dal volontariato. In considerazione di ciò, in un contesto, quindi, di profitto, non è giusto avere un supporto promozionale con iniziative istituzionali’. ‘Questa legge è la costruzione di un’idea che ha coinvolto la sinistra e il mondo cattolico’ ha replicato Stefano Vinti (Prc), relatore di maggioranza. ‘Certamente non è la legge che cambierà il mondo – ha aggiunto – è un granello di sabbia, ma orientato verso un mondo umanamente possibile’. Oliviero Dottorini (Verdi e civici), che è anche fondatore di una bottega del commercio equo e solidale, al termine della votazione ha offerto cioccolata e caramelle equosolidali a tutti i consiglieri, di maggioranza e opposizione. Dottorini ha parlato di ‘un provvedimento giusto, innovativo e importante per il mondo della solidarietà e dell’impegno sociale’. Anche il Consiglio regionale ha voluto celebrare la Giornata della memoria osservando, a mezzogiorno in punto, in una pausa del question time, un minuto di raccoglimento per ricordare la deportazione e lo sterminio del popolo ebraico.

AUTORE: M. R. V.