L’ultima pubblicazione di don Angelo Fanucci, Sant’Ubaldo, il suo vero volto, presentata in occasione dell’annuale festa della traslazione del corpo del Patrono dalla città sul monte Ingino, avvenuta l’11 settembre 1194, è da segnalare non soltanto per il valore letterario, quanto e soprattutto per aver rilanciato la dimensione spirituale e morale del santo vescovo attraverso una rilettura critica delle due biografie fino ad oggi conosciute. Ciò ha consentito di operare rettifiche e correzioni rispetto ad una descrizione impropria. Le due biografie sono quella del Giordano, monaco di Città di Castello coetaneo del Patrono, e quella del suo successore Teobaldo. Dal loro raffronto emerge una novità sconcertante, che valorizza ancora di più la spiritualità del Baldassini: il vescovo Ubaldo non riuscì subito a far breccia nel cuore degli eugubini, incapaci di comprendere e condividere – al punto da osteggiarlo fieramente – un insegnamento basato sull’amore, sulla carità, sulla condivisione e sul perdono, in controtendenza rispetto all’agire del periodo. Una conquista arrivata dopo anni di incomprensioni ed umiliazioni anche fisiche, che soltanto nella seconda parte del ministero gli ottennero l’amore incondizionato e la devozione totale dei suoi concittadini. ‘La rilettura critica ‘ annota don Angelo – attenta anche ai particolari, della Vita Beati Ubaldi di Giordano di Città di Castello evidenzia la purissima dimensione evangelica della pastorale che sant’Ubaldo adottò nei confronti del suo popolo; le difficoltà enormi che quelle scelte gli causarono nella sua stessa città sono la riprova eclatante della sua eccezionale grandezza di vescovo’. Infatti ‘l’unica vita che per secoli gli eugubini avevano potuto consultare, quella scritta dal successore Teobaldo ‘ sottolinea ancora Fanucci – era gravemente (a volte gravissimamente) lacunosa., a volte addirittura calunnatoria’. La presentazione ufficiale del libro avverrà nel corso della prossima Assemblea diocesana della Chiesa eugubina, in modo che, spiega don Angelo, ‘venga ufficialmente restituita a una nobile e antichissima Chiesa locale, qual è quella di Gubbio, intera, coinvolgente, la fisionomia di colui che quando morì ‘prese a reggere la Chiesa di Gubbio per i secoli”. ”autore ha inoltre spiegato che la cifra raccolta con la vendita del libro Sant’Ubaldo, il suo vero volto sarà interamente destinata al Centro spirituale e culturale ‘San Ubaldo ‘ Mons. Proano’ di Ibarra in Ecuador, che con la Comunità di Capodarco dell’Umbria ha stretto da anni forti legami di solidarietà.