Appresa la notizia, nella mattinata dell’8 settembre, del ritorno alla Casa del Padre dell’abate benedettino emerito dom Giustino Farnedi (1939-2023), l’arcivescovo Ivan Maffeis esprime a nome suo e dell’intera comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve il profondo cordoglio ai familiari e ai monaci dell’Abbazia perugina di San Pietro.
Il vicario generale don Simone Sorbaioli, che ha conosciuto l’abate Farnedi fin dall’arrivo di questi a Perugia (2004), dopo aver terminato il mandato presso il Monastero di Pontida, ne ricorda i tratti umani e spirituali dalle non comuni doti di un pastore sempre innamorato e testimone della Regola di San Benedetto praticata nei suoi diversi incarichi svolti anche a livello diocesano, in primis quello di vicario episcopale per la Vita consacrata (2013), affidatogli dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti.
“Fu anche -ricorda il vicario generale- segretario delle Comunità di vita consacrata maschili (Cism), distinguendosi non poco nella loro animazione e formazione. Significativa la sua collaborazione, svolta fino all’ultimo, di delegato vescovile per il Sacramento della Confermazione, incarico conferitogli nel 2005 dall’allora arcivescovo Giuseppe Chiaretti e confermato dai suoi successori Bassetti e Maffeis”.
Giustino Farnedi un benedettino di raffinata cultura
Don Simone Sorbaioli ha sempre molto apprezzato e stimato l’abate Giustino Farnedi anche per la sua grande competenza e passione per lo studio e la ricerca sul Monachesimo occidentale, in particolare quello umbro e italiano, curando diverse pubblicazioni tra cui L’Abbazia di San Pietro in Perugia e gli studi storici.
“È stato un uomo e un benedettino di raffinata cultura -aggiunge don Simone- che attraverso il suo lavoro di fine ricercatore ha saputo valorizzare ed attualizzare la storia e la testimonianza dei figli di San Benedetto, anche dal punto di vista sociale, non solo negli scritti ma nel suo ministero sacerdotale. La sua affabilità, disponibilità, cordialità mancheranno a tante persone che lo hanno conosciuto. Con tanti fedeli e non, non esitava ad intessere rapporti di amicizia. Per noi sacerdoti è stato un valido punto di riferimento spirituale e culturale da prendere di esempio, come anche la sua propensione a tessere rapporti di collaborazione in diversi ambiti pastorali con vescovi e parroci”.
Esposizione della salma ed esequie
Dalla serata dell’8 al mattino del 10 settembre si potrà rendere omaggio e raccogliersi in preghiera davanti alla salma dell’abate Giustino, esposta nella chiesa abbaziale di San Pietro di Perugia dove lunedì 11, alle ore 10.30, sarà celebrata la messa esequiale.
Al termine, la salma sarà trasferita per la sepoltura presso il Monastero di Santa Maria del Monte in Cesena dove il religioso emise la professione monastica poco più che ventenne.
Breve nota biografica
Era nato a Roversano (in provincia di Cesena) il 23 gennaio 1939, ultimo di sei figli i cui due maschi divennero entrambi sacerdoti. Il 18 ottobre 1959 emise la professione monastica a Santa Maria del Monte in Cesena, dove era entrato ad appena 11 anni, e lì fu ordinato sacerdote il 19 marzo 1964. Studiò Teologia e Liturgia nel Pontificio ateneo di Sant’Anselmo, diplomandosi in Biblioteconomia alla Biblioteca apostolica vaticana e in Paleografia, archivistica e diplomatica all’Archivio segreto vaticano. A Roma iniziò la sua attività di editore e di promotore della ricerca sulla cultura monastica. Fra i numerosi incarichi, negli anni ’80 fu direttore della Libreria editrice vaticana (Lev). Al termine del suo mandato alla Lev assunse incarichi di rilievo nel governo della Congregazione benedettina cassinese. L’11 ottobre 1989 fu eletto abate del Monastero di San Giacomo a Pontida (in provincia Bergamo), dove fu anche parroco, animando numerose attività religiose, culturali e sociali da suscitare l’apprezzamento e la stima profonda di tanti fedeli e delle autorità civili ed ecclesiastiche. Terminato il mandato di abate di San Giacomo, nel 2003, si trasferì per un anno nell’Abbazia di San Paolo Fuori le Mura a Roma, per poi giungere, l’’anno seguente a Perugia, nell’Abbazia di San Pietro divenendone conservatore del Monumento abbaziale e direttore dell’Archivio storico benedettino. Nel capoluogo umbro ha affrontato importanti studi sul monachesimo, realizzando non poche ricerche date anche alle stampe sulla storia dell’Abbazia perugina di San Pietro dove è morto l’8 settembre 2023, giorno in cui la Chiesa fa memoria liturgica della nascita della Beata Vergine Maria.
Una perdita incolmabile! Aveva la capacità di infondere gioia, felicità. Le sue omelie, profonde, immensamente colte ma raccontate con estrema semplicita, erano sempre cariche di passione religiosa ed umana, fiorite di simpatici, sapienti aneddoti, anche personali, di vita reale che lasciavano sempre un segno nell’animo di ognuno di noi. Io e la mia famiglia, quando uscivamo da una messa celebrata da don Giustino, ci sentivamo rigenerati più gioiosi e certi di un futuro ricco di serenita e di ottimismo. Purtroppo capita troppo spesso esattamente il contrario!
Grazie don Giustino per averci insegnato con la profonda fede, la sapienza, la cultura e la grandr ed affabile disponibilità umana, a vivere meglio!