Si è concluso domenica 23 maggio l’“evento” da tempo annunciato con qualche alone di mistero, ovvero la Tenda del Risorto, percorso religioso, spirituale, culturale dall’Ascensione alla Pentecoste, articolato, come già noto, in celebrazioni, occasioni di preghiera e meditazioni, canto delle lodi, dibattiti, riflessioni, testimonianze, concerti, iniziative musicali, spettacoli teatrali in prima visione… Oggi comunque senza esitazione va affermato che il luogo caratterizzante dell’evento trova identificazione in una semplice tenda di plastica quadrettata, trasparente, con un interno essenziale: un blocco di marmo sormontato dall’eucarestia e, dietro, l’altare, ai lati un crocefisso, un quadro, un gonfalone: una tenda montata tra il teatro Lyrick ed una adiacente struttura. È in questa tenda – con l’ingresso dominato da un fronzuto e stravagante albero dai quattro tronchi – che si sono raccolti, provenendo da ogni parte della diocesi, tanti fedeli ed anche alcuni distanti dalla fede o in cerca di fede, agnostici, “tiepidi” credenti: un fenomeno verificato nelle ore notturne di silenziosa adorazione, quando la Tenda appariva illuminata con discrezione da una serie di semplici globi. L’evento ha permesso l’approccio e l’approfondimento di varie tematiche. Quali concetti sono dunque emersi? La possibilità di uno sviluppo sostenibile attraverso l’uso di energie alternative in grado di ridurre le emissioni inquinanti abbassando la soglia della temperatura globale; la progressiva scarsità di acqua potabile e la sua assoluta mancanza per migliaia di uomini, lo spreco giornaliero di questo “oro bianco” che, come è stato rimarcato in un acceso intervento, non può essere soggetto a privatizzazione; la correlazione tra fede ed arte per rendere presente il Mistero, mostrare l’esistenza penetrata dallo Spirito santo, invitare alla redenzione che consente di conoscere l’unione tra Dio e mondo, ovvero il fondamento della creazione; l’economia di comunione secondo la teologia del lavoro espressa da Benedetto XVI nella Caritas in veritate; la ricomposizione tra lavoro, economia e socialità affinché ogni lavoratore trovi riconosciuta e rispettata la sua dignità; la crisi finanziaria-economica a livello globale quale proiezione di una forte carenza di valori. Ecco soltanto un cenno ad alcune problematiche trattate. Commossa la partecipazione che si è riscontrata nella celebrazione dedicata a malati e disabili presso la basilica di S. Maria degli Angeli. Parole che restano scolpite: l’idea di bellezza attualmente diffusa secondo un modello materialistico, che esalta l’aspetto fisico sacrificando l’interiorità, non corrisponde all’idea di bellezza integrale; concetto che suscita la tentazione di agganciare le parole al tema affrontato della bellezza cristologica. Senza ombra di retorica il ricordo del medico benefattore (peraltro compagno di scuola) Vittorio Trancanelli, prematuramente scomparso, dopo essersi speso, insieme a Lia, per il prossimo. Non sarebbe sufficiente una pagina intera per menzionare celebranti, animatori pastorali, relatori, moderatori, organizzatori preposti ai molteplici settori, uffici diocesani, parroci, sacerdoti, religiosi e religiose, movimenti, associazioni ed istituzioni ecclesiali, né vanno dimenticati i militanti delle Pro loco del comprensorio o i volontari addetti ai più umili servizi. Sarà possibile una riedizione di questa esperienza? La domanda è già stata girata al vescovo mons. Sorrentino. I partecipantiArduo appare un computo anche approssimativo di quanti hanno aderito all’evento Tenda del Risorto. In alcune circostanze la tenda plastificata non è riuscita a contenere i convenuti, che hanno assistito agli appuntamenti di vario tipo, anche dagli spazi esterni. Gremito il teatro Lyrick per gli spettacoli teatrali offerti in prima visione. Stracolma è apparsa la basilica di Santa Maria degli Angeli in occasione della celebrazione eucaristica dedicata a malati e disabili. Inseriti nella manifestazione vari movimenti come i focolari, carismatici, Cursillos, Comunione e liberazione; erano inoltre presenti il gruppo scout, le confraternite, l’Ac, le Acli e la Pro Civitate Christiana. Mons. Sorrentino: “La riuscitadell’evento supera ogni previsione” Mons. Sorrentino si presenta, al termine dell’evento Tenda del Risorto, stanco e provato, ma con un sorriso che lascia trapelare una grande soddisfazione: tanto ci incoraggia a trattenerlo mentre penetra il vocìo dei ragazzi – alcuni dei quali hanno in mattinata ricevuto la cresima – intrattenuti e divertiti ora dai giochi dei clown. Sta per prendere inizio per il Vescovo un altro impegno: l’incontro con le famiglie prima della conclusione che lo stesso mediterà in silenzio. Il Vescovo, coadiuvato da una schiera di collaboratori, è riuscito nell’intento: comunicare il Vangelo, rinnovare l’annuncio di Gesù e metterlo a contatto con la gente. Ma l’opera non si chiude con la Tenda del Risorto: lo stesso ne è ben consapevole. Ha avvertito preoccupazioni? Ecco la risposta: “Certamente, anche se nell’intimo percepivo la riuscita della manifestazione, ma non in tali proporzioni”. Tralasciando la simbologia biblica, come definirebbe l’iniziativa? “La proporrei – dichiara mons. Sorrentino – come comunione della realtà diocesana intorno al Cristo, un abbraccio a Cristo che ha esercitato una potente attrazione; occorre tornare alle radici convinti che fede e vita si intrecciano; le chiese, i nostri templi, che io ammiro, devono riacquistare l’agilità e la trasparenza di una tenda grazie a nuovi metodi e linguaggi”. Ha intenzione di ripetere l’esperienza? “Ho ricevuto molte istanze e insistenze – sottolinea il Vescovo -; mi ripropongo tuttavia di considerarle anche meditando sulla complessità della macchina organizzativa. Al momento esprimo gratitudine all’intera diocesi, anche per lo slancio verso il triennio della Parola che prevede la mia visita pastorale”. Padre Alex Zanotelli lancia la campagna in difesa del diritto universale all’acquaLa Tenda del Risorto ha ospitato padre Alex Zanotelli nell’incontro “Sora aqua e il futuro del mondo”. Il missionario comboniano, da tempo impegnato nella difesa dell’acqua come diritto per ogni vivente, partendo dalla Bibbia ha proposto una intensa e interessante analisi di quanto sta accadendo nel mondo, dove a 1,3 miliardi di persone che non hanno accesso all’acqua si contrappone la barbara privatizzazione delle risorse idriche che in un futuro, ormai prossimo, darà alle multinazionali dell’“oro blu” potere di vita e di morte sulle persone, in nome del profitto. Padre Zanotelli ha lanciato l’invito ai cristiani ad un impegno ancor più accorto nella salvaguardia di questa preziosa risorsa del creato. Citando la dura battaglia che si sta combattendo a Nocera Umbra, ha detto: “Vorrei lodare la bravissima gente di Boschetto, ed anche il parroco che suonava le campane quando arrivavano le ruspe ad effettuare gli scavi per ulteriori prelievi forzati. Ciò che avete fatto in difesa del Rio Fergia è bellissimo! Si tratta di un grande esempio di resistenza dal basso!”. La battaglia culturale in difesa dell’acqua si sta vincendo, ha detto; ora è necessario vincere quella politica e per questo ha parlato del referendum popolare che “dal basso” si sta promuovendo per abrogare la legge che va verso la privatizzazione dell’acqua nel nostro Paese. Ha concluso esortando tutti a seguire il sogno di Francesco affinché vinca la vita. Perché l’acqua è vita!
È stata la Tenda di tutti
Diocesi. Le tematiche sociali e religiose affrontate durante l’evento Tenda del Risorto
AUTORE:
Francesco Frascarelli, Massimo Bontempi