È più un agriturismo che casa di riposo!

Fossato di Vico. Abbiamo visitato il Centro "Francesco Ridolfi Bizzarri" di Purello

Sarà tutto raddoppiato: non più 19 ma 38 ospiti, con tanto di miniappartamenti per coppie. Questo, in sintesi, il progetto di ampliamento del Centro per anziani “Francesco Ridolfi Bizzarri” di Purello (Fossato di Vico) che ha da poco compiuto i tre anni dalla sua apertura. Si tratta, già di per sé, di una struttura molto diversa da quelle attualmente esistenti nella nostra regione. È sorta nei locali del circolo Acli di Purello, popolosa frazione del Comune di Fossato di Vico: era la famosa “Casa del giovane”, vanto di don Amerigo Rossetti – sacerdote molto legato a La Voce. Un lavoro “corale”, grazie al quale è stata realizzata una casa di riposo che, ispezionata dai funzionari della Regione, è parsa loro più “un agriturismo che una casa di riposo”. L’abbiamo visitata, guidati dalla fondatrice, la signora Velia Ridolfi Bizzarri, con le medesime impressioni. Degli attuali 19 ospiti, tutti autosufficienti, la più anziana ha ben 97 anni. “Sono tutti autosufficienti” ci spiega la signora Velia “anche se, lo confesso, il mio sogno sarebbe anche quello di potermi occupare di quelli che non lo sono più”. Tuttavia, nel progetto di ampliamento approvato dalla Regione, non si parla di anziani non autosufficienti. “Realizzeremo anche dei miniappartamenti nella nuova ala della casa di riposo, in modo tale da consentire alle anziane coppie di trascorrere una vita quasi del tutto normale e con in più la possibilità di momenti di assistenza e di comunità. Oltre alle sale da pranzo e al salotto, c’è l’ampio giardino – risistemato recentemente dalla Comunità montana – che si affaccia direttamente sulle pendici dell’Appennino”. C’è un bel terrazzo, in cui coltivare fiori, occupazione molto gradita agli anziani ospiti. È Beatrice, il “pollice verde” della Comunità, 83 anni e una gran passione per il giardinaggio, che ha trasmesso a tutti gli altri ospiti, provenienti anche da Gualdo Tadino e Scheggia, visto che le locali case di riposo sono esclusivamente riservate ai non autosufficienti. “Abbiamo attualmente 8 stanze con due letti al massimo ed una singola: questo consente ad ogni anziano di avere la propria privacy”. Ma non manca neppure l’assistenza medica e quella spirituale. “I medici e i volontari li assistono quotidianamente. E poi, ogni giorno, c’è la messa nella chiesa di Sant’Apollinare – accanto al Centro – e il parroco, don Libardo Hernandez, è sempre a pranzo con noi, specialmente nelle festività. E gli siamo veramente grati!”

AUTORE: Pierluigi Gioia