Perugia sede nazionale per un giorno, il 26 settembre, della Giornata nazionale delle lingue. La partecipazione italiana all’incontro è stata affidata dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca scientifica alla Direzione regionale per l’Umbria. Un’iniziativa -ha detto il direttore dell’Ufficio regionale Carmela Lo Giudice Sergi – promossa allo scopo di promuovere, consolidare e potenziare iniziative di formazione linguistica in tutti i Paesi dell’Unione europea, nonché di valorizzazione delle lingue europee allo scopo di perpetuare nel tempo il loro uso. Un Ballon day in piazza IV Novembre a cui hanno partecipato un centinaio di bambini delle scuole elementari di Perugia e Assisi, ha dato il via alla Giornata. 4000 i palloncini lanciati, ognuno con un messaggio in una lingua diversa, sopra il cielo della piazza. Sono seguiti poi uno spettacolo degli sbandieratori e dei balestrieri di Gubbio e la sfilata del corteo storico di Città della Pieve. Alla Rocca Paolina, stand a cura delle istituzioni scolastiche. Ma il momento più importante della Giornata è stato l’incontro svoltosi alla sala dei Notari alla presenza del ministro all’Istruzione Letizia Moratti, a cui sono intervenuti rappresentanti di associazioni di genitori e studenti e di enti culturali europei. “La Giornata europea delle lingue assume un significato particolare a Perugia – ha detto il sindaco di Perugia Renato Locchi – sia perché sede di due università, una storica, un’altra più recente per studenti stranieri, in cui si frequentano lezioni di alta cultura”. Un concetto ripreso anche dalla presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti, cha ha sottolineato altresì la “vocazione alla multirazzialità della nostra città e all’impegno per la pace”. Anche il ministro Moratti ha definito giusta la scelta di Perugia come sede della Giornata soprattutto per la sua “apertura verso il mondo”. “La giornata – ha continuato – cade in un momento particolare, in cui il mondo è ammutolito perché venti di guerra sono soffiati. Questo ci ha portato all’indiferenza, alla chiusura, all’incomprensione rispetto all’altro. Allora in questo momento la riscoperta delle lingue come patrimonio, mezzo di comunicazione è essenziale”. Dobbiamo andare “verso un’Europa attraverso lo studio delle lingue, – ha continuato – in un processo che vedrà protagonisti soprattutto gli insegnanti”, perché “per comunicare in Europa e nel mondo abbiamo bisogno di conoscere molte lingue. L’impegno del Governo e del Ministero è quello di dare il quadro giuridico perché tutto questo possa avvenire. Però vorrei porre i docenti e i ragazzi al centro di questo processo. Noi possiamo dare le linee guida, ma i veri protagonisti sono i docenti, gli insegnanti che hanno il compito di accompagnare i loro ragazzi verso una conoscenza più ampia delle lingue”. Al convegno, in video conferenza in tutta Europa con collegamenti con il liceo internazionale della “Citè scolaire internationale” di Lione (Francia) e con il liceo scientifico “E. Fermi” di Madrid, hanno partecipato tra gli altri anche Massimo Pacetti, presidente nazionale Confederazione italiana agricoltori, Claudio Gentili di Confindustria. Nel pomeriggio tavola rotonda alla presenza di Stefano Cimicchi, presidente Anci, rappresentanti della Provincia di Perugia e Terni e del rettore dell’Università per stranieri Paola Bianchi De Vecchi.
E’ importante studiare le lingue per comunicare in Europa e nel mondo
Perugia / "La Giornata europea delle lingue" alla presenza del ministro Moratti
AUTORE:
Manuela Acito