È partita il 5 ottobre e sarà visitabile fino al 3 novembre la mostra “I Fioretti di san Francesco nelle biblioteche di Gubbio”, curata dalla Biblioteca Sperelliana col patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune di Gubbio, nell’ambito de “La biblioteca nascosta”. La mostra raccoglie 45 edizioni moderne (la più antica risalente al 1842, la più recente edita quest’anno da Unaluna con disegni di A. Sartori), tra le più belle conservate nei fondi di Biblioteca Sperelliana, biblioteca dell’Archivio diocesano, biblioteca Agostino Steuco e biblioteca del convento di San Francesco, in “una prima perlustrazione, ancora perfettibile e da approfondire”, ha dichiarato Ettore Sannipoli, curatore del neonato comitato “San Francesco e il lupo di Gubbio” per lo studio, la documentazione e la divulgazione sul santo miracolo dell’ ammansimento del “ferocissimo lupo d’Agobbio” operato dal Poverello.
Episodio citato al cap. 21 dei Fioretti, e “ancora poco valorizzato, ma attraverso il quale soltanto Gubbio è divenuta così famosa nel mondo”, hanno sottolineato l’assessore Marco Bellucci e Lucio Lupini, presidente del Maggio eugubino. I Fioretti sono una “traslitterazione in volgare toscano della ‘prosa argentina’ ed affascinante degli Actus beati Francisci et sociorum eius, 53 capitoli derivanti dalla Marca d’Ancona di fine XIV secolo”, ha spiegato padre Luigi Marioli, direttore del Museo del Tesoro della basilica di San Francesco, che ha ospitato la mostra, con circa 100 esemplari, nel 2010. La rassegna eugubina è il primo passo di un percorso finalizzato ad approfondire, in modo sempre più articolato, maturo e complesso un episodio universalmente noto e “fra i miracoli di san Francesco d’Assisi, uno dei più profondamente recepiti ed ancora vivi” (G. Ortalli).
Il centro studi ha l’intenzione di raccogliere testimonianze e materiali relativi all’episodio, destinati a confluire nella Sperelliana, a disposizione di quanti intenderanno approfondire l’argomento attraverso i contributi della letteratura (anche per ragazzi), della mitografia, del cinema, della favolistica, delle cartoline e xilografie d’epoca. È un’ulteriore dimostrazione dell’affetto e della tensione con la quale si coltiva il legame esistente tra san Francesco e Gubbio, città alle prese con l’amarezza legata all’ormai prossimo abbandono dei minori della basilica e del Convento di S. Ubaldo. La speranza è che gli inviti al ripensamento possano avere successo.