Due fiori in un prato / 1

I “fioretti di Papa Francesco” sono nati forse in un vaso di coccio, ma ormai sono diventati un prato. La scorsa settimana altri due ne sono sbocciati.

Il primo è stato quello dell’improvvisa puntata al negozio del suo ottico. È successo che, in un momento imprecisato delle 36 ore che dura la sua giornata, Francesco ha dovuto prendere coscienza, e non era la prima volta, che la sua vista non era più quella del passato. Cosa fare? Basta andare dall’ottico! Detto, fatto. “Ma la montatura no, quella non la cambiamo”, e nella sua voce c’era la speranza (umana, stavolta, non teologale) che le nuove lenti che gli occorrono, le lenti bifocali, non costassero troppo.

Il secondo fioretto ha dell’inaudito: Papa Francesco ha dato retta a Matteo Salvini! Ci vuole almeno un quintale di coraggio e una tonnellata di fantasia per dar retta a questo prim’attore becero, abile come nessun altro a trasformare la parte seria del problema dell’immigrazione in una pietra da usare per lapidare chi quel problema lo vuole prendere sul serio. “Perché il Vaticano non accoglie lui ’sti maledetti negri?!”. Dixit. Le tante (troppe) Tv che lo corteggiano e ce ne impongono la stazza non li hanno fatti sentire, ma Salvini ha sottolineato quella frase con un ruttino prima e uno dopo.

Papa Francesco invece l’ha presa sul serio lo stesso, quella frase, e ha impegnato le due parrocchie del suo Vaticano ad accogliere almeno una famiglia ciascuna. Poi, visto che c’era, ha esteso quell’impegno a tutti i vari soggetti a vario titolo operanti in tutta Italia come realtà cristiane: parrocchie, Chiese particolari, santuari, conventi… un en plein di destinatari assortiti. Una piccola minoranza di loro (religiosi e religiose, soprattutto nell’immediato sud di Roma) ha messo per coltello molti miliardi di lìlleri – quelli senza i quali non si làllera -, la grande maggioranza naviga in acque tranquille, una minoranza fatica a far quadrare il bilancio; ma Francesco non fa sconti.

In merito a questa decisione del Papa, diverse Tv hanno intervistato per strada il primo che passava chiedendo il suo parere.

La risposta più stupefacente e insieme più ovvia l’ha data un’anonima signora, bassa, tarchiata, curva la schiena, arcuate le gambe, con la vecchia e logora borsa della spesa mano: “E che d’è! C’era bisogno che ci’o dicesse ’r Papa? Tiobbòno, ma noantri nun semo tutti battezzati?”.

Lei vive in un appartamento di 40 mq, con la vecchissima mamma malata. “Er giorno che dovesse mancà mamma, io me prennerèi subbito una di questa mamme nere che hanno perso marito e figli”.

Post scriptum. Niente studi biblici. La signora non ha nemmeno il baccalaureato in teologia.

 

AUTORE: Angelo Maria Fanucci