Domenica scorsa, 24 giugno, mons. Domenico Sorrentino ha terminato, dopo oltre tre lunghi ed intensissimi mesi, la sua visita pastorale nella Vicaria di Gualdo Tadino. Oltre venti parrocchie, quelle della Vicaria gualdese, che la visita di mons. Sorrentino non ha toccato solo formalmente ma ha conosciuto in tutte le loro componenti, in tutte le potenzialità, con un’attenta analisi delle criticità ma anche, e soprattutto, delle risorse e dei punti di forza, da cui partire per quella che dovrà essere, per forza di cose, una nuova evangelizzazione dalla base: ricostruire e ricompattare la comunità dei credenti, oggi gravemente compromessa dalla secolarizzazione, su alcuni punti forti ed atteggiamenti condivisi. Ultimo appuntamento della visita, la grande concelebrazione eucaristica delle 18 di domenica 24 giugno, svoltasi nella basilica di San Benedetto; un evento definito, e non a torto, “la messa più importante degli ultimi 75 anni”, durante la quale, salutando i gualdesi nel giorno del suo ritorno in Curia, mons. Sorrentino ha ricevuto dai suoi ministri, presenti alla solenne celebrazione, il rinnovo delle loro promesse sacerdotali. Ma non solo: è stata l’occasione per riunire tutti insieme i diaconi, oggi cresciuti di numero, i ministri straordinari dell’eucaristia e i catechisti, a cui sempre più largamente, vista la diminuzione del numero di sacerdoti, oggi è affidata la liturgia nelle parrocchie. Con loro, anche i rappresentanti dei Consigli pastorali ed economici di ciascuna parrocchia, che mons. Sorrentino ha già incontrato uno per uno, e le associazioni e movimenti ecclesiali gualdesi: dalla confraternita del Santissimo Sacramento alla Caritas, dall’Azione cattolica a Comunione e liberazione. Ad animare la ricca liturgia, di nuovo il coro interparrocchiale, l’esperienza che forse più di tutte ha rappresentato la ritrovata unità della Chiesa gualdese. Nell’occasione è stata anche fatta memoria dimons. Sergio Goretti, che proprio recentissimamente, durante i funerali di mons. Giancarlo Anderlini, aveva riaffermato il suo legame con la città di Gualdo, che oggi piange la sua scomparsa. Un alone di tristezza che è stato ben percepibile durante gli ultimi atti di un evento che non si svolgeva da tempo, in queste forme e in queste dimensioni, e che è stata l’occasione per un ripensamento totale del ruolo della comunità gualdese nell’ambito della Chiesa locale.
Dopo tre mesi di fitti incontri, il Vescovo saluta Gualdo Tadino
AUTORE:
Pierluigi Gioia