Papa Francesco porta nella Chiesa una particolare attenzione alle donne. Sul loro ruolo e su come vengono trattate nella società e nella Chiesa ha parlato più volte chiedendo di aprire una riflessione. Ora ha affidato al Pontificio Consiglio per la cultura, diretto dal cardinale Gianfranco Ravasi, un vero e proprio programma di studio sulle quattro grandi aree tematiche scelte per l’incontro. Lo ha fatto ricevendo sabato 7 febbraio i partecipanti alla plenaria del Dicastero incentrata sul tema “Le culture femminili: uguaglianza e differenza”. Papa Francesco ha sottolineato la necessità di superare i modelli che vedono uomo e donna l’uno contro l’altro, per “abbracciare il paradigma della reciprocità nell’equivalenza e nella differenza”. È tempo che le donne “si sentano non ospiti, ma pienamente partecipi dei vari ambiti della vita sociale ed ecclesiale”, ha detto il Papa, rivolgendosi ai “Pastori delle comunità cristiane, ma anche alle laiche e ai laici in diversi modi impegnati nella cultura, nell’educazione, nell’economia, nella politica, nel mondo del lavoro, nelle famiglie, nelle istituzioni religiose”. Papa Francesco ha quindi di nuovo ricordato che “la Chiesa è donna, è la Chiesa, non il Chiesa” e che la questione femminile “è una sfida non più rinviabile”.
Sulla prima tematica: “Tra uguaglianza e differenza: alla ricerca di un equilibrio” ha indicato la meta: “un equilibrio che sia armonico, non solo bilanciato”, e il metodo: un approccio che non sia ideologico “perché la “lente” dell’ideologia impedisce di vedere bene la realtà”; che sia “nella prospettiva del ‘con’, della relazione”. Superati, “almeno nelle società occidentali, il modello della subordinazione sociale della donna all’uomo” e quello “della pura e semplice parità”, si è configurato “un nuovo paradigma, quello della reciprocità nell’equivalenza e nella differenza”.
La seconda tematica: “La ‘generatività” come codice simbolico”, riguarda sì “tutte le mamme” ma, ha ricordato Papa Francesco, “allarga l’orizzonte alla trasmissione e alla tutela della vita, non limitata alla sfera biologica”. “Voi donne – ha aggiunto Papa Francesco – sapete incarnare il volto tenero di Dio, la sua misericordia, che si traduce in disponibilità a donare tempo più che a occupare spazi, ad accogliere invece che ad escludere. In questo senso, mi piace descrivere la dimensione femminile della Chiesa come grembo accogliente che rigenera alla vita”.
Sulla terza tematica: “Il corpo femminile tra cultura e biologia”, Papa Francesco ha ricordato la “bellezza e l’armonia del corpo che Dio ha donato alla donna, ma anche le dolorose ferite inflitte, talvolta con efferata violenza, ad esse in quanto donne”. Ha invitato a volgere lo sguardo alle “tante forme di schiavitù, di mercificazione, di mutilazione del corpo delle donne” per un impegno a “sconfiggere questa forma di degrado che lo riduce a puro oggetto da svendere sui vari mercati”, con una attenzione alla povertà che relega le donne ai margini delle società e le rende “vittime di una cultura dello scarto.
Sulla quarta tematica: “Le donne e la religione: fuga o ricerca di partecipazione alla vita della Chiesa?” Papa Francesco si rivolge ai credenti che “sono interpellati in modo particolare”, ribadendo “l’urgenza di offrire spazi alle donne nella vita della Chiesa e di accoglierle, tenendo conto delle specifiche e mutate sensibilità culturali e sociali”. Ha auspicato “una presenza femminile più capillare ed incisiva nelle Comunità” che va dalle responsabilità pastorali, all’accompagnamento di persone, famiglie e gruppi, alla riflessione teologica.
Papa Francesco quindi aggiunto una ulteriore tematica. “Non si può dimenticare il ruolo insostituibile della donna nella famiglia” che si esaurisce tra le mura domestiche. Papa Francesco chiede di incoraggiare e sostenere “la presenza efficace delle donne in tanti ambiti della sfera pubblica, nel mondo del lavoro e nei luoghi dove vengono adottate le decisioni più importanti” facendo sì che al tempo stesso le donne possano “mantenere la loro presenza e attenzione preferenziale e del tutto speciale nella e per la famiglia”. Il Papa sollecita anche a “non lasciare sole le donne a portare questo peso e a prendere decisioni” ricordando che “tutte le istituzioni, compresa la comunità ecclesiale”, sono chiamate a “garantire la libertà di scelta per le donne, affinché abbiano la possibilità di assumere responsabilità sociali ed ecclesiali, in un modo armonico con la vita familiare”.