Don Claudio Faina ordinato sacerdote nella festa del patrono san Costanzo

“‘Per fare il Torcolo di San Costanzo servono tanti buoni ingredienti’. A questa frase, con la quale Claudio ha annunciato con gioia questo giorno così solenne, aggiungerei che il Torcolo richiede anche la sapienza della misura e la maestria della preparazione… Claudio da tempo si era procurato gli ingredienti giusti per il Torcolo. Ha saputo calcolare con coraggio il tempo della cottura con l’orologio di Dio e non quello degli uomini…”. Così il rettore del Pontificio seminario umbro “Pio XI” di Assisi, don Andrea Andreozzi, nel presentare il candidato al sacerdozio, il seminarista Claudio Faina, ordinato presbitero dall’arcivescovo Ivan Maffeis, nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, durante la celebrazione eucaristica della festa del Santo patrono Costanzo dello scorso 29 gennaio.

L’omelia

“È giorno di festa. Abbiamo accolto l’invito del nostro patrono, San Costanzo, e ci siamo ritrovati insieme per far memoria delle radici, ringraziare del cammino percorso e attingere nuova linfa per l’oggi della nostra Chiesa e della nostra Città”. Ha esordito l’arcivescovo Maffeis nell’omelia (consultabile nel sito: www.diocesi.perugia.it – sezione ‘arcivescovo omelie’).

Il sostegno delle autorità

“Con cordialità e riconoscenza – ha proseguito Maffeis – salutiamo ciascuna delle Autorità presenti: possano sentirsi sostenuti dalla nostra stima e dalla nostra preghiera, e avvertire – specialmente nei momenti di fatica e solitudine – che il loro servizio nelle Istituzioni civili e militari contribuisce in maniera determinante a ‘salvaguardare e ad accrescere la condizione di pace e di tranquillità del popolo perugino’, come abbiamo auspicato ieri sera nella ‘Luminaria’”.

Le parole rivolte all’ordinando

Rivolgendosi – sempre nell’omelia – all’ordinando Claudio Faina, l’arcivescovo gli ha riconosciuto il merito di testimoniare “che esiste altro: una verità che illumina il cuore e la mente, un amore per il quale vale la pena d’impegnare la vita. Tutta la vita. In questa luce, la tua non rimane una rinuncia, come la ritiene il mondo; è, piuttosto, la risposta di chi non si accontenta di surrogati, ma chiede una vita buona, piena, eterna; una vita che hai intuito e trovato nell’incontro con il Signore Gesù”.

Voler bene alla gente

“Non abbiamo bisogno di eroi – ha detto mons. Maffeis rivolgendosi al Presbiterio –, ma di credenti umili, che si lascino continuamente plasmare dal Vangelo, fino a essere segno e strumento dell’amore di Dio tra gli uomini, capaci di comprenderne e di accoglierne le vicende, di accompagnarle con la preghiera e con la vicinanza solidale… Abbiamo bisogno di preti che vogliano bene alla gente, con generosità e senza alcun altro interesse… La numerosa presenza di presbiteri e diaconi a questa celebrazione esprime una fraternità che è un bene essenziale. Non è un single, il presbitero; anzi, quando un prete si isola, perde la sua identità: può fare, allora, anche belle cose, ma rischia di legare più a se stesso che al Signore; di preoccuparsi più del consenso, che della verità; di essere servito, più che di servire…”.

Parole incoraggianti

Il presule, avviandosi alla conclusione, ha avuto parole di incoraggiamento per l’ordinando: “Non temere e non perderti d’animo davanti alle difficoltà, all’indifferenza, alle critiche, specie se gratuite e ideologiche… Non sentirti mai solo. Sappi riconoscere con gratitudine e non dimenticare mai quanti la vita ti ha posto accanto…”.

Una cattedrale gremita

Una gremita cattedrale ha salutato l’ingresso nel Presbiterio diocesano del quarantenne Claudio Faina, docente di inglese presso la scuola media di Bevagna, originario della parrocchia perugina di San Donato all’Elce. Sempre toccanti e suggestivi sono i riti dell’ordinazione, dal gesto dell’ordinando di stendersi a terra, davanti all’altare, al canto delle litanie dei Santi, all’imposizione sul suo capo delle mani del vescovo e dei concelebranti, alla vestizione degli abiti sacerdotali, all’unzione crismale delle sue mani, alla consegna del pane e del vino, all’abbraccio di pace con il vescovo e con i presbiteri. Concelebranti sono stati il cardinale Gualtiero Bassetti, che ha avviato don Claudio agli studi in Seminario, e numerosi sacerdoti provenienti anche da fuori diocesi

Il grazie di don Claudio

Per tutti loro il neo presbitero ha avuto parole di ringraziamento non affatto di circostanza e di gratitudine per i suoi genitori, Giuliana e Giorgio, e per la sua famiglia “dove ho imparato il servizio e l’accoglienza”, ha detto don Claudio all’inizio del suo intervento di saluto al termine della celebrazione. Gratitudine l’ha espressa anche ai formatori del Seminario, ai sacerdoti diocesani, alla comunità Magnificat e alla parrocchia di origine, San Donato all’Elce.

Tra i numerosi fedeli giunti in San Lorenzo anche tanti delle comunità parrocchiali dove don Claudio ha prestato servizio da seminarista e da diacono: San Martino in Colle e in Campo, Sant’Enea, Sant’Andrea d’Agliano, Santa Maria Rossa, San Barnaba in Perugia, Città della Pieve, Colombella, Bosco, Ramazzano, Piccione, Fratticiola, Sant’Angelo e San Nicolò di Celle in Deruta. C’era anche una rappresentanza di Valfabbrica (Diocesi di Assisi), definita dal neo sacerdote “una vera Casa Betania”, come anche tanti “amici di una vita, il tesoro più prezioso” e alcuni suoi colleghi di scuola, “persone su cui contare”, e diversi alunni.

La celebrazione è stata animata dal coro diocesano giovanile “Voci di Giubilo” e l’addobbo floreale è stato curato dai ragazzi dell’opera Caritas di Casalina. Anche per tutti loro don Claudio ha avuto parole di gratitudine come per gli operatori dei media, perché “con i loro articoli hanno permesso a molti di conoscermi”, salutando “quelli che seguono da YouTube la celebrazione (trasmessa dal settimanale La Voce, n.d.r.)”.

Il buon seme gettato

“Alcuni ora staranno guardando anche da più in Alto – ha commentato –. Mi affido all’intercessione della Vergine Maria, di San Costanzo e della Chiesa tutta, perché il gaudio di oggi sia il buon seme gettato per vivere il ministero presbiterale secondo la via indicata dalle Beatitudini dove i piangenti, i perseguitati e i poveri in spirito sono detti felici”.

Le prime messe

Don Claudio Faina celebrerà le sue prime messe secondo il seguente calendario: martedì 31 gennaio, alle ore 18.30, a San Donato all’Elce; sabato 4 febbraio, alle ore 18, a Sant’Angelo di Celle; domenica 5 febbraio, alle ore 11.30 a San Nicolo di Celle. In queste ultime due parrocchie continua a prestare il suo servizio affiancando il parroco don Gino Ciacci.