Far crescere e curare erbe e piante di un giardino pensile in pieno centro storico di Perugia. È l’attività terapeutico-didattica messa in campo dall’associazione “Il Pellicano” onlus per le donne affette da disturbi del comportamento alimentare nell’ambito del progetto “L’orto verticale nell’interiorità femminile”.
Un modo, spiegano i promotori – “per aiutare tali donne, la maggior parte delle quali affette da bulimia e anoressia, a riconnettersi con il proprio corpo attraverso un lavoro sulla terra, un lavoro di scavo, di riconoscimento e di sapienza”.
La presentazione del progetto è avvenuta il 5 marzo, presso la sede dell’associazione in via Marconi a Perugia, in occasione della Giornata internazionale della donna dell’8 marzo. L’associazione “Il Pellicano” è una delle strutture umbre che si occupa di attività per il recupero di persone che incorrono in queste patologie.
Fenomeno in crescita anche in Umbria
In Umbria il fenomeno dei disturbi alimentari, come in tutta Italia, non accenna a diminuire e colpisce sempre più ragazzi e ragazze per i quali il cibo e il corpo sono come dei nemici, con conseguenze spesso gravi per la salute.
Un fenomeno che torna alla ribalta in occasione della Giornata del Fiocchetto Lilla che cade il 15 marzo, un intero giorno dedicato alla sensibilizzazione sui disturbi dell’alimentazione (vedi quali e dove sono i centri di cura in Umbria).
I dati
Secondo l’Osservatorio epidemiologico del Ministero della Salute sono più di 3 milioni le persone ammalate, spiega la dott.ssa Laura Dalla Ragione, psichiatra e direttore della Rete Dca Usl 1 Umbria. Di questi, circa il 3% è affetto da anoressia, mentre oltre 5 casi su 100 convivono con bulimia. 10.000 i casi registrati in Umbria.
“L’età media di esordio è in aumento (si ammalano bambini di 8 – 10 anni ) con conseguenze più gravi sul piano fisico e psicologico. Tali disturbi non riguardano più solo il sesso femminile, ma il 10% è maschio. Anche l’età è cambiata. Il range si è ampliato e va da bambini piccoli a persone di oltre cinquant’anni.
E i dati Sdo [Scheda di dimissione ospedaliera, N.d.C.] riferiscono che nel 2018 l’anoressia e la bulimia hanno fatto 3.370 vittime. Anche i social networks – prosegue Dalla Ragione – riescono ad avere un impatto gigantesco, se non addirittura maggiore rispetto ai classici media, sulle menti dei soggetti, soprattutto dei più giovani.
I siti ‘Pro Ana’ e i gruppi Whatsapp sono pericolosissimi, tutte le nostre pazienti li hanno visitati almeno una volta”.
A contribuire all’insorgenza dei Disturbi del comportamento alimentare (Dca) è anche l’obesità in età pediatrica, che solo in Umbria colpisce il 20% dei bambini di età compresa tra 7 e 16 anni. Con 1 caso su 5, l’Italia è maglia nera in Europa per obesità in pediatria: il 42% dei maschi è obeso o in sovrappeso, mentre tra le bambine il dato scende al 38%.
M. A.