Diritti universali o interessi particolari?

A Todi un incontro - confronto tra l'on. Casini e la cittadinanza sui temi del prossimo referendum

Promozione della ricerca nel rispetto della vita, tutela della salute della madre e del concepito, difesa dei diritti della famiglia e garanzia di genitori certi sono le ragioni dell’inserimento nell’ordinamento giuridico italiano della legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita, legge (sicuramente perfettibile) che ha messo fine ad un periodo di spregiudicata speculazione sulla ricerca per una procreazione sviluppata artificialmente. Sono stati questi i temi di viva attualità che l’on. Carlo Casini ha illustrato alle numerose persone che la scorsa settimana si sono riunite a Todi presso la sala del cinema Jacopone, per confrontarsi su questi argomenti. Il Presidente del Movimento per la vita ha aperto confutando l’illegittimità e l’arbitrarietà utilitaria della negazione di persona umana dell’ovulo fecondato fino al quattordicesimo giorno e l’attribuzione ingiustificata a questo organismo in crescita dell’appellativo di ‘pre-embrione’, come se il percorso vitale dell’ovocita non mostrasse una continuità genetica e fosse composto di una prima fase vegetativa e di una seconda fase umana. La conferenza ed il successivo dibattito hanno riaffermato la trasversalità e la condivisione delle motivazioni poste alla base dell’opposizione all’approvazione dei quattro quesiti abrogativi, che saranno sottoposti agli elettori il 12 e 13 giugno prossimi, per consentire l’accesso alla fecondazione artificiale a tutte le coppie, coniugate o conviventi che siano; a negare i diritti del concepito; abolire il limite alla produzione di embrioni da impiantare ed alla crioconservazione per usi futuri; a consentire la fecondazione eterologa, la sperimentazione sugli embrioni umani e la loro donazione. Decidendo di non recarsi alle urne si riaffermerà che la vita, oltre a non poter essere clonata, non può nemmeno essere messa ai voti e l’astensione attiva è il miglior modo per respingere l’estensione all’Italia dei tentativi, riusciti in atto in altri Paesi, di negare per motivi puramente politici diritti essenziali e la stessa dignità delle persone più deboli e più vulnerabili, come il concepito, non riconoscendo i diritti naturali della persona umana e la funzione sociale della famiglia fondata con il matrimonio.

AUTORE: Renato Domenico Orsini