Si sente sempre più spesso parlare del ‘convegno di Verona’ e della partecipazione della diocesi a questo evento che ogni dieci anni coinvolge la Chiesa italiana tutta. Si sa che si terrà dal 16 al 20 ottobre e avrà per tema ‘Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo’, che sarà una grande assemblea ma che a parteciparvi sarà un piccolo gruppo per ciascuna diocesi al quale è affidato il compito di fare da tramite, per così dire, tra la propria e le altre Chiese. Si sa inoltre che sarà chiesto il coinvolgimento di tutti i fedeli. Ma come? Nella nostra diocesi si è scelto di coinvolgere le parrocchie attraverso gli operatori pastorali e invitando l’assemblea a partecipare attraverso la preghiera, spiega don Saulo Scarabattoli, coordinatore diocesano del cammino di preparazione al Convegno di Verona. Le parrocchie proporranno ai fedeli almeno una Lectio biblica sulla Prima lettera di Pietro, che è il testo base del convegno di Verona (e del Sinodo diocesano) e agli operatori pastorali sarà invece chiesto di riflettere sul documento di lavoro che ha lo stesso titolo del convegno. ‘A tutti è chiesto di riflettere sul primo capitolo e su uno dei cinque ambiti delineati nel documento: vita affettiva, lavoro e festa, fragilità umana, tradizione e comunicazione, cittadinanza. Le riflessioni delle parrocchie saranno raccolte nelle unità pastorali e quindi nelle zone, fino a farne una sintesi a livello diocesano (il 21 maggio si riunirà una rappresentanza degli operatori pastorali) – spiega don Saulo – da presentare poi al comitato regionale che raccoglierà i contributi delle otto diocesi per farne una sintesi da presentare al comitato preparatorio nazionale’. Le aggregazioni ecclesiali che per loro natura non hanno una presenza e una attività nelle zone pastorali, se vogliono possono partecipare a questa riflessione comunitaria e consegnare il loro contributo al convegno al coordinatore diocesano. ‘La nostra diocesi – scrive mons. Chiaretti nell’ultimo numero di Nuntium Perusinum – s’è impegnata a riflettere sulla vita affettiva, e precisamente su: l’amore come tenerezza, l’educazione degli adolescenti all’amore, la preghiera in famiglia, la trasmissione della fede ai figli’. Nello stesso Nuntium l’arcivescovo ha comunicato i nomi dei delegati diocesani che andranno a Verona: mons. Gualtiero Sigismondi, vicario generale; don Saulo Scarabattoli, parroco, capodelegazione; Marco Moschini, docente universitario; suor Roberta Vinerba, del Circolo ‘G. La Pira’; Rita Tinarelli, docente universitaria. Altri due delegati d’ufficio sono: don Stefano Ciacca, membro del gruppo di lavoro regionale, e mons. Elio Bromuri, delegato stampa. A Verona sono state richieste figure significative di testimoni della speranza di ieri e di oggi. ‘La nostra diocesi – dice mons. Chiaretti – ha presentato: sant’Ercolano martire, patrono della città di Perugia, di cui era ‘difensore’ (per ieri); il dott. Vittorio Trancanelli, medico attento alle esigenze della carità (per l’oggi).
Dire la speranza
Convegno di Verona. La diocesi si prepara
AUTORE:
Maria Rita Valli