A Porchiano del Monte è stata celebrata dal vescovo Giuseppe Piemontese la chiusura del Giubileo eucaristico. Qui infatti è custodita, nella chiesa di San Simeone, la quinta pietra del miracolo di Bolsena, tinta da una macchia di sangue tagliata da un foro; fu portata a Porchiano alla fine del Cinquecento, da Bolsena per avere una reliquia di santa Cristina, molto venerata in paese e a cui è dedicata la chiesetta risalente al Mille.
Alla concelebrazione nella piazza del paese hanno partecipato i sacerdoti della Vicaria della Valle Teverina e i pellegrini delle varie parrocchie della zona amerina e teverina. “L’eucarestia – ha detto il Vescovo – è il pane dei pellegrini. Ci ritroviamo qui sulla strada a indicare che la nostra vita è un pellegrinaggio, e colui che ci sostiene in questo cammino è Gesù, nostro cibo e nostra bevanda, nostra via e nostro maestro. Questo deve riempierci di consolazione, perché non siamo soli, non camminiamo solo con persone amiche, ma insieme a Gesù. Questa è una comunità eucaristica che è cresciuta nella custodia della pietra del miracolo eucaristico di Bolsena.
Oggi concludiamo il Giubileo di quell’evento che è stato una pietra miliare nella storia della Chiesa e nell’espressione della devozione verso l’eucarestia, con l’istituzione della festa del Corpus Domini. I cristiani sono stati richiamati fortemente a riconoscere la verità di ciò che celebrano e a crescere nella dimensione eucaristica.
Voi che siete custodi di questa pietra che rimanda all’eucarestia, non dovete solo sentirvi custodi, orgogliosi per questa reliquia preziosa che avete, ma occorre che ognuno diventi ‘persona’ eucaristica. Questo paese deve diventare per tutta la diocesi il faro che richiama all’amore per Gesù nell’eucarestia.
Siamo comunità in cammino, alle prese con tanti problemi, accresciuti da situazioni di precarietà del tempo attuale nel quale viviamo; ci sono molte persone afflitte, e che devono combattere contro le tentazioni e sofferenze. Ma Dio libera dalla schiavitù e dal peccato, conducendoci verso la libertà. Il Signore, attraverso la sua presenza e con l’eucarestia, ci conduce alla libertà interiore, di giudizio, di relazionarci nei confronti degli altri, nei confronti dei beni e delle ricchezze, perché il Signore è sempre con noi, è presente nell’eucarestia e nei fratelli che ci sono accanto”.
Per l’occasione è stata realizzata anche una pubblicazione, Salve, salve, possente patrona, dedicata alla storia della devozione per santa Cristina, curato da Maria Luigia Grisci con il contributo del prof. Marcello Moscini.