La Caritas di Città di Castello ha reso noto il bilancio delle erogazioni del “Fondo di solidarietà” attivato oltre quattro anni fa anche nella nostra diocesi.
Il Fondo di solidarietà – vale la pena ricordarlo – è un’iniziativa nata per volere della Ceu nel marzo del 2009, con la finalità di realizzare una raccolta fondi da destinare al sostegno di famiglie e persone in difficoltà economica. In questo arco di tempo sono state aiutate 1.905 famiglie umbre, erogando una somma complessiva di 2.617.600 euro, frutto di una serie di raccolte a scadenza annuale, che hanno coinvolto chiese, istituzioni, associazioni, aziende e cittadini di tutta la regione.
In diocesi di Città di Castello, in questi quattro anni sono stati beneficiati 183 nuclei familiari (86 italiani e 97 stranieri), con un contributo medio di 984,15 euro a famiglia per un totale di 180.100 euro erogati.
La scelta effettuata dai vescovi dell’Umbria con l’istituzione di questo Fondo è risultata nel tempo efficace, e rappresenta un mezzo con cui le diocesi stanno cercando di affrontare l’attuale situazione di crisi economica, fornendo un sostegno alle fasce sociali più deboli.
Nella Nota in cui i Vescovi ringraziano l’ufficio Caritas, le parrocchie e i centri di ascolto, si legge: “La Conferenza episcopale umbra ha stabilito di proseguire con l’iniziativa per l’acuirsi della crisi e le sempre più numerose richieste da parte di famiglie che si trovano in uno stato di vulnerabilità economica”.
Sul sito www.chiesainumbria.it sono disponibili e aggiornati i dati regionali relativi a questo Fondo che, anche a causa del perdurare della crisi, avrebbe bisogno di maggiori gesti di solidarietà. Nel sito, inoltre, sono descritte anche le modalità per accedere a questo servizio e a quali famiglie sia rivolto.
Beneficiarie del Fondo di solidarietà – come si legge – sono “le famiglie con figli o in attesa di prole, con anziani e disabili gravi, monoreddito, con capofamiglia che abbia perduto il lavoro e non sia sufficientemente coperto da ammortizzatori sociali o non abbia un lavoro stabile” e il suo intervento è rivolto a “diverse forme di aiuto: pagamento della rata d’affitto, utenze primarie (acqua, luce, gas, riscaldamento) e acquisto di generi alimentari, medicinali, materiale igienico-sanitario per neonati, corredo e libri scolastici per bambini e ragazzi, fino a un massimo di 500 euro mensili per due anni”.
Per accedere agli aiuti del Fondo di solidarietà – nei limiti delle disponibilità economiche – basta contattare gli operatori dei Centri di ascolto o la sede diocesana della Caritas.