Una mostra che ruota tutta intorno ad una domanda: “C’è qualcuno che ascolta il mio grido?”. La domanda è quella che Giobbe rivolge a Dio nel libro biblico a lui dedicato, ma è anche quella di chiunque si trova ad affrontare la sofferenza.
Su questo quesito si sviluppa la mostra itinerante in Italia “Giobbe e l’enigma della sofferenza”, curata da Ignacio Carbajosa, ordinario di Antico Testamento all’Università di Madrid, e Guadalupe Arbona. L’esposizione approda anche a Perugia presso il Centro espositivo della Rocca Paolina, dal 23 al 31 marzo, promossa dalla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali in collaborazione con l’associazione San Fortunato e la cooperativa sociale 153 Onlus che opera all’interno del carcere di Capanne.
Le domande della sofferenza
“Quella di Giobbe è una domanda di senso – spiega Alessandra Di Pilla, membro del comitato organizzatore della mostra a Perugia – . Egli non si chiede solo il perchè della sofferenza, ma anche se c’è qualcuno che lo ascolta”. Nel libro di Giobbe ci sono alcuni personaggi, come la moglie e gli amici, che cercano di dare una motivazione razionale per quello che accade al protagonista.
“Queste figure tentano di ricondurre la situazione di Giobbe alla logica colpa/punizione – continua Di Pilla – . Gli dicono in pratica che deve aver fatto qualcosa di male per meritarsi quel dolore. Giobbe però non si accontenta e grida a Dio. L’uomo, quando soffre, non è soddisfatto da una spiegazione logica al suo dolore, ma cerca una risposta che riguardi lui (‘Perchè a me?’) e qualcuno che gli sia vicino nella prova. Proprio quello che Giobbe fa con Dio e il Signore gli risponde”.
La risposta di Dio
La risposta però non è una soluzione alla sofferenza. “Dio si manifesta come qualcuno che è presente e buono pur nella sofferenza. Questa presenza buona si materializzerà poi in Gesù, che non spiega la sofferenza, ma vi si accompagna” ha detto Di Pilla.
Affrontare positivamente la sofferenza
La mostra si conclude con un’altra domanda: “È possibile vivere la sofferenza con la pace nel cuore?”. A questo proposito la sesta ed ultima sezione della mostra, intitolata “Testimoni”, presenta le testimonianze di persone che hanno vissuto il dolore in maniera positiva.
Sono annoverati ad esempio Massimiliano Kolbe, Madre Teresa di Calcutta e don Giussani. Accanto a queste figure sono stati inseriti nella mostra perugina anche dei testimoni umbri come Vittorio Trancanelli, Leonardo Cenci e Federica Rinaldi.
L’evento di presentazione della mostra si tiene venerdì 22 marzo alle 18, presso la Sala dei Notari, con la partecipazione del curatore Ignacio Carbajosa. L’ingresso è gratuito e l’orario di apertura al pubblico è dalle 11 alle 19. Dalle ore 9 alle 11 spazio alle scolaresche che possono prenotare una visita guidata alla mostra. Per ulteriori informazioni: www.mostre.diocesi.perugia.it.
Valentina Russo