“Ai malati di Alzheimer dobbiamo una risposta, che renda concreti la dignità e il valore della vita anche nella malattia, perché per loro e i loro cari non sia più una schiavitù”.
Così inizia il suo messaggio suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, la quale per la Giornata mondiale dell’Alzheimer del 21 settembre, desidera far giungere ai malati e alle famiglie la voce di conforto e coraggio delle monache.
Grazie all’invito dell’Associazione Sos Alzheimer di Roma, inoltre, venerdì 24 settembre l’agostiniana porterà il suo saluto in collegamento al convegno Malattia di Alzheimer e demenze. La fotografia dei pazienti inter e post pandemia da Covid 19. Scienza, Ricerca e Vite a confronto.
“Spero di dare il mio umile contributo -sottolinea la religiosa- alla costruzione di una coscienza pubblica sempre più attiva, sull’Alzheimer e sulla malattia in generale. Alleniamo la nostra sensibilità al dolore del prossimo per costruire delle reti umane che abbraccino i malati, perché prenderci cura gli uni degli altri è il comandamento del futuro.
A quanti vivono l’Alzheimer dico di continuare a guardare con fiducia e speranza alla vita, perché la vostra esistenza ha il valore dell’amore che sostiene coloro che camminano con voi. Allo stesso tempo, alle famiglie e a chi assiste i malati, dico di persistere nel farli sentire amati, perché l’amore è una cura dolce e preziosa.
Infine -conclude la priora del Monastero Santa Rita da Cascia– Suor Maria Rosa- allo Stato chiedo maggiore attenzione ai bisogni e ai diritti dei malati, e sostegno per le famiglie con politiche efficaci a fare in modo che non siano obbligate a distruggere le loro vite per salvaguardare quelle dei loro cari”.