Riaffermare un diritto costituzionalmente garantito come quello di un padre e di una madre a educare i propri figli. Potrebbe sembrare pleonastico ma oggi, di fronte al tentativo di “colonizzazione ideologica” (la definizione è di Papa Francesco) della teoria gender, – che attraverso le scuole tenta di cancellare il concetto di identità sessuale legata al dato biologico, spacciandola come variabile culturale -, questo diritto non appare più così scontato.
Per ribadirlo, dando voce a milioni di famiglie, è nato il comitato “Difendiamo i nostri figli”. A spiegare l’obiettivo dell’iniziativa è il portavoce del comitato, il neurochirurgo Massimo Gandolfini.
Gli organizzatori della giornata del 20 giugno a Roma – dice – hanno raccolto, nei diversi incontri e dibattiti con le famiglie promossi nei mesi scorsi su tutto il territorio nazionale, la disinformazione della maggior parte dei genitori sui vari progetti gender inseriti nelle attività scolastiche, e spacciati come programmi di educazione all’affettività e di legittimo contrasto al bullismo e alla discriminazione.
Una non-conoscenza trasformatasi in “sconcerto e preoccupazione” per questo tentativo mascherato di indottrinamento “quando abbiamo prospettato loro cosa vuol dire ‘scelta dell’identità sessuale’”.
A scanso di equivoci. Il comitato è apartitico e aconfessionale anche se, nota il portavoce, “qualcuno ha cercato di mettere il cappello all’iniziativa”, la quale “non nasce dal Family Day, con il quale non ha nulla a che fare”, ma parte “dalla richiesta di aiuto di milioni di famiglie, dal loro disagio”, per dire che “il comune sentire della popolazione italiana non è quello dell’ideologia gender e dell’indifferentismo sessuale”.
Legato al tema del gender, prosegue Gandolfini, c’è l’enorme problema della famiglia, “bombardata da ogni parte, esautorata dal suo ruolo costituzionalmente garantito di educare i propri figli, del quale non può essere scippata”. Rispondendo alle domande dei giornalisti, chiarisce che la manifestazione del 20 giugno “è di tipo propositivo: vuole esprimere la bellezza della famiglia. Non è contro nessuno, non è assolutamente contro gli omosessuali”.
“Noi – aggiunge – ci muoviamo soprattutto sul terreno dell’educazione, ma intendiamo anche stimolare i parlamentari, dare loro più coraggio perché si allertino su tematiche di grande sensibilità come queste. Abbiamo infatti la sensazione che non conoscano il vero sentire della gente”.
Adesioni trasversali. “Non abbiamo e non vogliamo – afferma ancora Gandolfini – un elenco di associazioni; non abbiamo raccolto firme. Non vogliamo un’adesione di liste ma di persone. Alle associazioni, cattoliche, cristiane, di altre fedi e ‘laiche’, abbiamo chiesto di mandarci famiglie”. E informa di avere ricevuto da più parti “stimoli a fare qualcosa, anche dal mondo islamico”.
Oltre alla massiccia presenza di aderenti al Cammino neocatecumenale, ci sarà una folta rappresentanza della comunità dei sikh in Italia (che ha già diffuso sulla sua emittente televisiva tre conferenze del comitato), mentre un rappresentante dell’Alleanza evangelica italiana annuncia la presenza in piazza di diverse centinaia di persone. C’è da ritenere che, al di là del numero di chi sarà effettivamente presente, tutto il popolo che ha a cuore la famiglia parteciperà idealmente all’iniziativa.
L’idea, conclude Gandolfini, “nasce dagli standard europei per l’educazione sessuale del 2009, da cui è derivata in Italia la strategia Lgbt e l’ideologia gender ”. Di qui la risposta del comitato, che al momento è “di scopo”, per “rispondere rapidamente a un’emergenza”, ma che si propone in futuro una “presenza più strutturata”. Intanto è stato attivato il sito www.difendiamoinostrifigli.it dove confluiranno documenti e materiali informativi, formativi e normativi.
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La diocesi di Perugia – Città della Pieve in una nota inviata alle aggregazioni laicali “esprime il proprio compiacimento per la manifestazione di sabato 20 giugno a Roma, che vedrà la partecipazione del laicato cattolico, di esponenti di altre confessioni cristiane e fedi religiose e di numerose sigle della società civile”. “Condividendone gli obiettivi di difesa dei diritti dei minori e di tutela della famiglia come ‘società naturale fondata sul matrimonio’ – la diocesi, si legge ancora nella nota – incoraggia la partecipazione delle famiglie e delle persone di buona volontà”.