La giornata mondiale di preghiera per le vocazioni è stata dedicata al nuovo Seminario diocesano, un centro pastorale di orientamento vocazionale dove vengono accolti per un periodo che va da uno a tre anni coloro che chiedono di iniziare il cammino di formazione al sacerdozio. La nuova struttura, aperta da poco più di un anno, a Montemorcino, è il simbolo ed il perno del rinnovato impegno della pastorale vocazionale della diocesi perugino – pievese. Quello vissuto al Seminario diocesano “è un tempo in cui si discerne sulle motivazioni della scelta – spiega don Stefano Ciacca, direttore del Seminario -, è tempo di conoscenza di se stessi e di completamento di una formazione cristiana e scolastica e culturale, per chi ne avesse bisogno, in vista dell’ingresso al Seminario Maggiore regionale di Assisi”. Il “discernimento vocazionale” parte dalla Parola di Dio (in particolare il ‘Discorso della montagna’ e i brani evangeli sulla ‘sequela’) su cui viene proposta una catechesi e una ricerca di significati, che aiutano il ragazzo a conoscere la propria umanità, mentre la preghiera e la vita comunitaria completano la formazione umana e spirituale. La conoscenza dei documenti del Concilio Vaticano II, la Presbiterorum ordini e la Perfectae caritatis, sono la base per verificare se la vocazione è al sacerdozio o alla vita religiosa. Ai giovani viene chiesto di non lasciare quello che stanno facendo, che sia lavoro o studio, né eventuali impegni e inserimento nella propria realtà ecclesiale, né la propria famiglia. La vita comune presso il Seminario diocesano, infatti, è richiesta dal lunedì pomeriggio al giovedì sera. Attualmente sono dieci i ragazzi del seminario diocesano: quattro hanno iniziato quest’anno il cammino di formazione, tre entreranno al seminario regionale nel prossimo ottobre, altri tre sono ancora nel cammino di verifica. Sono otto, invece, i ragazzi del seminario maggiore: cinque ad Assisi, al Seminario regionale (Nicola Allevi, Simone Lucarini, Antonio Sorci, Alessio Fifi, Michele Pieravanti), due (Simone Sorbaioli e Luca Delonghi) presso il il Seminario maggiore romano, infine Franco Mezzetti, collaboratore di don Stefano Ciacca, presso il seminario di Montemorcino. Proprio in occasione di questa Giornata mondiale, mons. Chiaretti ha esortato la comunità cristiana perugino-pievese a pregare per coloro che si avvicinano alla vita consacrata e a sostenere l’opera del Seminario. “La sua riapertura – dice il presule – è un atto di fiducia e di coraggio: non deludete le nostre speranze!”. E’ importante che anche le comunità parrocchiali sostengano il Seminario perugino, ha aggiunto mons. Chiaretti, perché oggi le vocazioni accolte al suo interno sono soprattutto di adulti, che lasciano il lavoro per intraprendere un ciclo di formazione e di studio che va dai sei agli otto anni. Dall’autunno 2001 all’estate 2002 sono ospitati otto giovani, tutti provenienti da parrocchie dell’archidiocesi di Perugia-Città della Pieve. Il vescovo auspica che “le parrocchie sentano loro questo centro vocazionale” anche portando i chierichetti, i ragazzi dell’iniziazione cristiana e i giovani a far visita ai seminaristi ospitati nei nuovi locali ristrutturati”.
Dieci i giovani che hanno iniziato il cammino di formazione
Un anno dalla riapertura del Seminario. Mons. Chiaretti esorta a non "deludere le speranze"
AUTORE:
M.R.V.