Dieci anni fa nasceva un’esperienza, divenuta una struttura e un’associazione denominata ‘Alle Querce di Mamre’, che ha sede a Cenerente di Perugia. Nata dalla feconda spiritualità di una coppia di sposi, Lia e Vittorio Trancanelli, si è sviluppata con l’apporto di altre famiglie e persone singole. Mercoledì scorso 10 ottobre è stato ricordato questo decennale con una grande riunione di membri dell’associazione con il suo presidente Fausto Santeusanio e amici, che si sono raccolti attorno a Lia e agli operatori, al parroco don Lucio Gatti e all’arcivescovo mons. Chiaretti, che ha celebrato la messa, assistito dai francescani padre Renato Russo e padre Matteo di Monteripido. C’erano tante mamme, più o meno colorate, con bambini e tanta gente. È stata una bella festa anche conviviale. Nell’omelia mons. Chiaretti ha commentato l’incontro di Abramo con i tre sconosciuti alle Querce di Mamre, rilevando i valori che sono presenti nel brano della Genesi: le querce che danno il messaggio della forza, il riposo di Abramo per il caldo, l’accoglienza e disponibilità, il ristoro con il cibo preparato, la gioia per la ritrovata fecondità di Sara che ride, la potenza di Dio cui nulla è impossibile. Una meditazione che racchiude anche il senso dell’iniziativa nella prospettiva della carità cristiana. Era questo il proposito fin dall’inizio, quando, nell’ottobre 1997 la famiglia di Vittorio e Rosalia Trancanelli ed altre famiglie amiche decisero di unirsi ‘per vivere la fede nella carità ‘ come ricorda Lia ‘, sostenendosi a vicenda per aiutare e dare un ‘tetto’ a famiglie povere, disagiate e senza speranza’. Dopo la morte di Vittorio, avvenuta il 24 giugno 1998, l’iniziativa è proseguita sempre in contato e collaborazione con la Caritas diocesana ed altre realtà ecclesiali e con i Servizi sociali. Maria Luisa Tiberini, psicologa, una delle responsabili dell’associazione spiega il significato che ha per lei questa esperienza di carità: ‘La vita in quest’opera di accoglienza è per me una vita profondamente legata alla dimensione divina. ‘Alle Querce di Mamre’ accoglie donne con figli, famiglie in difficoltà economica e sociale, offriamo una casa, una vicinanza familiare, assistenza nei bisogni di tutti i giorni, che sono di ordine economico, sanitario, sociale. Il nome stesso ‘ commenta la Tiberini ‘ è stato scelto da Vittorio, proprio per ricordare l’episodio di Abramo che accoglie tre viandanti, nei quali si rispecchia il volto di Dio. Accogliere chi è in difficoltà è un atto di devozione nei confronti di Dio: questo è il fondamento dell’accoglienza, che Vittorio stesso ha scelto proprio per dare un’impronta spirituale a questa Casa’.