La delegazione regionale per l’Università Cattolica dell’Umbria, in collaborazione con l’Azione cattolica della diocesi, ha organizzato presso il centro culturale Santa Fermina di Amelia un convegno sull’educazione dei giovani. Un tema di grande attualità e difficile da affrontare per la sua complessità, costatando la grande rapidità con cui gli adolescenti mutano il loro comportamento, sempre più difficile da interpretare e capire per gli adulti.Il ruolo degli educatori diventa fondamentale in un contesto dove i mezzi di comunicazione affrontano questo problema con grave superficialità, molte volte con la sola finalità di creare una notizia che possa far spettacolo o proponendo esempi negativi come il successo che si raggiunge attraverso la bellezza fisica e non, al contrario, attraverso lo studio e il sacrificio. ‘La cultura dell’immagine, così esaltata dai mezzi di comunicazione – spiega Maria Mancinelli, docente di Psicologia dei processi di orientamento all’Università Cattolica ‘ è nociva per gli adolescenti e preadolescenti, che hanno difficoltà ad accettare i cambiamenti fisici. Non hanno una base solida per poter sviluppare un pensiero critico; per credere che i modelli costruttivi di coloro che hanno curato la mente, e che sono proposti come ‘non vincenti’, sono invece i migliori’. I genitori dovrebbero avere un ruolo ben definito, un’attenzione costante ed intelligente verso i propri figli, una responsabilità educativa basata sul confronto, sul dialogo ma anche sulla fermezza del proprio ruolo.’Le famiglie – commenta Maria Rosaria Bottegal, presidente della Commissione diocesana di pastorale familiare ‘ dovrebbero essere più autorevoli e avere più consapevolezza del loro fondamentale ruolo, per insegnare ai ragazzi i valori sociali, cristiani e dell’associazionismo, con lo scopo di responsabilizzarli, Non dimentichiamoci – aggiunge – che esistono anche tante famiglie che funzionano, di cui i ragazzi hanno una percezione positiva, di sicurezza e di comprensione, e che per questo rappresentano un loro punto di riferimento’. Mons. Vincenzo Paglia, intervenuto al convegno, ha invece sottolineato la necessità di dare prospettive ed un futuro ai ragazzi: ‘Dobbiamo sentirci tutti responsabili quando sentiamo notizie di cronaca che vedono i ragazzi protagonisti, perché significa che la famiglia e l’ambiente esterno sono troppo deboli e i ragazzi si sentono sempre più soli, in una cultura che ci separa sempre di più. Per questo bisogna dare prospettive ai ragazzi, che, al contrario di quanto si crede, sono molto recettivi’.
Diamo ai giovani i veri modelli ‘vincenti’
Convegno ad Amelia organizzato dalla delegazione regionale per l'Università Cattolica
AUTORE:
Benedetta Rinaldi