di Daris Giancarlini
Faccio spazio, in questo primo ‘DeGustibus’ del 2019, al vescovo mons. Bruno Forte, teologo e membro del Consiglio permanente della Cei.
Cito pari pari un passaggio di una sua recente intervista al Corriere della sera. “La presenza di stranieri non comunitari, in Italia, è diminuita già dal 2017. Per la maggior parte dei migranti, l’Italia è un luogo di passaggio verso il Nord Europa. E le ricerche serie mostrano una realtà diversa dalla propaganda: gli immigrati sono l’8,3 per cento della popolazione italiana, circa 5 milioni, e contribuiscono per 127 miliardi al Pil, ovvero l’8,6 per cento del totale. Versano 7 miliardi di Irpef e 11 miliardi di contributi previdenziali: di fatto, pagano le pensioni di 640 mila italiani”.
Fin qui mons. Forte: uno di quei ‘vescovoni’ (come li definisce il ministro dell’Interno nei suoi implacabili post su Facebook) che di recente, con 49 persone in giro per settimane nel Mediterraneo sulle due navi che li avevano salvati, si sono permessi di ricordare che, rispetto alla propaganda e alla ricerca del consenso, esiste il primato della coscienza. E della solidarietà sulla barbarie. I numeri ricordati da Bruno Forte possono riportare il dibattito a livelli meno strumentali. Per chi li sa e li vuole leggere e capire.