Uno dei sette centri umbri di Alcolisti anonimi si trova a Ellera, al confine tra i Comuni di Perugia e Corciano. In una stanza al piano terra del centro commerciale di via V Giornate di Napoli. Sulle pareti tanti cartelli, con frasi come “Pensa… pensa… pensa…”, “Dai tempo al tempo”, “Fai le cose con calma, ma falle”. Dietro la scrivania compare una preghiera: “Signore, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quelle che posso, la saggezza di conoscerne la differenza” (preghiera che ha un padre nobile: è attribuita a Tommaso Moro).
Jenny fa parte dell’associazione da 13 anni. “Il problema dell’alcol – dice – viene vissuto con vergogna, nell’isolamento e nella solitudine. Con la difficoltà di ammettere con se stessi che sia un problema. Noi, che abbiamo provato questa esperienza, vogliamo trasmettere fiducia e speranza, mostrare che se ne può uscire. Condividendolo, perché già parlarne con un altro fa stare meglio”. Nel gruppo non ci sono gerarchie. C’è una riunione settimanale durante la quale si affronta un argomento proposto dai partecipanti. Spesso è uno dei 12 punti del percorso verso la sobrietà proposto dall’associazione.
Sono i 12 “passi” di Alcolisti anonimi. Il primo recita: “Noi abbiamo ammesso la nostra impotenza di fronte all’alcol, e che le nostre vite erano divenute incontrollabili”. “Passo” dopo “passo” si arriva al 12°: “Avendo ottenuto un risveglio spirituale come risultato di questi passi, abbiamo cercato di trasmettere questo messaggio agli alcolisti e di mettere in pratica questi principi in tutte le nostre attività”. Non è però un percorso facile, e tante sono le ricadute.
È successo anche a Jenny, che fino all’ultimo aveva cercato di nascondere a se stessa che quello del bere era un problema non più gestibile. Una prima volta si era rivolta ad Alcolisti anonimi per cercare aiuto. Poi però si era detta che quelle riunioni erano inutili e che poteva farcela da sola. Senza riuscirci. Così dopo circa un anno era tornata. Questa volta però più motivata e decisa. “Le ricadute – dice – ci sono quasi sempre, ma possono servire, perché sono un modo per farci capire che abbiamo bisogno dell’aiuto di chi ha vissuto la nostra devastante esperienza”.
Ognuno dei nuovi arrivati può scegliere tra i membri del gruppo una persona che sarà a sua disposizione 24 ore al giorno. Viene chiamato “sponsor”. È il confidente da cercare, di giorno o di notte. La persona con la quale sfogarsi per non tornare ad aprire la bottiglia. Che sa aiutare e consigliare perché ha conosciuto e vissuto le stesse angosce.
Mirko ha 45 anni. Beveva quando “non si sentiva all’altezza”. Una vita coniugale difficile, un licenziamento. Aveva bevuto anche quella volta che alla guida di un’auto aveva provocato un incidente con feriti. Aveva 37 anni e si sentiva in colpa per quelle persone finite all’ospedale. Un sentimento che lo ha spinto a cercare aiuto. “Questo percorso mi ha fatto cambiare modo di essere, mi ha portato ad accettarmi come sono. Mi ha riportato il sorriso e la serenità, e mi ha fatto riscoprire l’amore genitoriale. Oggi mi sento un miracolato”
Giuliano, 57 anni, ha scoperto l’associazione da meno di un anno, dopo avere cercato “senza risultati concreti” l’aiuto di psichiatri e psicologi. “Qui ho trovato gente disposta sempre ad ascoltarmi e senza giudicarmi. Loro ce l’avevano fatta, e questo mi ha dato la voglia di rimanere. Oggi, quando passo la porta di questa stanza, sento di essere rinato. Io che volevo sempre tutto e subito e non mi bastava niente. Non ero credente, e mi sentivo un dio attraverso il potere di controllo delle altre persone e con il denaro. Oggi che ho dovuto chiedere aiuto agli altri, ho compreso che esiste un potere superiore. Che mi ha spinto a iniziare una nuova vita. E ho cominciato a pregare”
Nel gruppo si è soliti festeggiare tutti insieme il “compleanno di sobrietà”. È il giorno in cui è maturata la voglia e la speranza di smettere di bere. Jenny il 2 luglio festeggerà il suo tredicesimo compleanno, Mirko il 28 giugno il settimo, mentre Giuliano ha scelto il 18 dicembre per la sua prima candelina di “sobrieta’”. Auguri!
Le sedi in Umbria
ALCOLISTI ANONIMI
Città della Pieve: Po’ Bandino (chiesa della Sacra Famiglia) – tel. 334 3956769
Città di Castello: via della Scatorbia, 2 – tel. 334 3958683
Ellera di Corciano: via Cinque Giornate di Napoli – tel. 334 3949726
Foligno: Colle dei Cappuccini (Oasi di san Francesco) – tel. 333 2689228
Gualdo Tadino: via Goffredo Mameli (presso chiesa di Maria Madre di Dio) – tel. 334 3957091
Perugia: via Santini 8 – tel. 334 7469666
Terni: via Rossini 214 (chiesa di San Paolo) – tel. 331 7329976