La recente manifestazione con la quale, per iniziativa congiunta del Comune e della Curia, sono stati presentati alla città il filmato L’antica città di Gubbio. Umbria, Italia centrale (1913) e la registrazione del vescovo Benimino Ubaldi che il 15 ottobre 1952 legge una delle prime stesure del suo testamento spirituale, ha suscitato curiosità e profonda commozione, riaccendendo i riflettori sulla figura e l’opera di un Pastore che gli eugubini e l’intera diocesi non hanno mai dimenticato.
I suoi trentadue anni di guida (30 marzo 1932 – 14 gennaio 1965), che hanno segnato positivamente la vicenda spirituale e civile del territorio, sono stati ricostruiti dal vescovo emerito mons. Pietro Bottaccioli nel libro Beniamino Ubaldi, un Vescovo tra due età oltre che ne La diocesi di Gubbio, una storia ultramillenaria.
Il merito del ritrovamento di questo straordinario documento è del collega Gianluca Sannipoli, autore di significative pubblicazioni. “È stata una scoperta quasi casuale – racconta – mentre cercavo nell’archivio del vescovado notizie su vecchi filmati dei Ceri. In una scatola di fotografie, già notata da Fabrizio Cece, trovo una busta inoltrata a Beniamino Ubaldi, parzialmente lacerata, con una data 15.10.1954. Dentro, un disco ‘strano’: sembrava un vecchio 45 giri, sottilissimo ed inciso solo da una parte”.
“Provo ad ascoltarlo – prosegue – con l’aiuto di un vecchio giradischi: viene fuori la voce del compianto Vescovo. Ma è tutto un gracchiare, un costante accelerare, che dopo un po’ rende tutto incomprensibile. Trasferisco il contenuto nel computer e viene fuori quanto udito durante la manifestazione svoltasi in Biblioteca”.
Vale la pena di rileggere qualche passo di quel testamento, una confessione ed un atto d’amore. Vi è scritto tra l’altro: “Gli eugubini, clero e popolo, hanno avuto, hanno e avranno il primo posto nel mio cuore di vescovo… li ho amati e debbo dire a onor del vero, sono stato da essi riamato. Li saluto quindi e benedico in modo tutto particolare… Anch’io spero di giovarvi, cari eugubini, dopo la morte, di fare anzi qualche cosa di più di quello che non abbia fatto per voi durante la vita, quando mi sarà dato di ritrovarmi in cielo con sant’Ubaldo e di intercedere insieme con lui per tutti voi al cospetto di Dio”.
La voce di mons. Ubaldi è stata consegnata alla storia anche nel documentario che riepiloga le celebrazioni dell’ottavo centenario di sant’Ubaldo (1960) realizzato da Gianfrancdo Gavirati, che ha messo a disposizione la documentazione che correda questo servizio: i funerali di mons. Ubaldi e un frammento del testamento.