Un’importante occasione di confronto e di aggiornamento sulle strategie di prevenzione e sulle buone prassi per garantire la sicurezza dei minori e delle persone vulnerabili. Si è tenuto il 17 febbraio scorso, presso l’Aula magna del Seminario regionale di Assisi, il convegno dal titolo “Dalla parte dei bambini. Rinnovamento culturale, formazione, buone prassi per ambienti sicuri”, promosso dal Servizio tutela minori della Conferenza episcopale umbra. Un incontro significativo, introdotto dal vescovo Ivan Maffeis, con la partecipazione di Chiara Griffini, presidente del Servizio nazionale per la tutela dei minori, e di Emanuela Vinai, coordinatrice dello stesso servizio.
La tutela dei minori solo con un’alleanza a più mani
La dottoressa Griffini, prima a intervenire, ha affermato che la tutela dei minori è resa possibile se vi è “un’alleanza a più mani per accogliere, custodire e promuovere; vale a dire che la comunità si pone al centro di un’alleanza con chi sta dietro ai minori, mai senza i genitori dunque”. E se la comunità è il focus della tutela, perché “ciascuna figura della comunità ha valore educativo entrando in relazione con qualcun altro”, allora “non ci possono essere deleghe nella comunità, ma deve esserci un mandato comunitario che impegna anche nella formazione”. Inoltre, anche lo spazio deve essere custodito ai fini dell’impegno educativo della comunità per la tutela dei minori, perché “le relazioni, fatte di gesti e di parole – ha continuato Griffini – si muovono dentro a degli spazi; anche gli avvicinamenti o allenamenti fisici hanno il loro significato, i luoghi nei quali ci incontriamo, il modo in cui ci disponiamo, e non solo nel reale ma anche nel virtuale, perché anche lì le parole e i gesti possono assumere delle forme”.
Il ruolo della comunità nella tutela dei minori
La dottoressa Vinai, nel secondo intervento, ha poi sottolineato nuovamente il ruolo della comunità, perché “tutti (sacerdoti, consacrati/e, laici), a prescindere dal ruolo o dal più o meno esplicito mandato educativo, hanno un compito e una valenza educativa nei confronti dei piccoli”, infatti “a tutti è chiesto di offrire la propria disponibilità – ha proseguito Vinai secondo le proprie capacità e possibilità concrete, come segno di una fede adulta, che si fa carico dell’altro, specie del minore”. Per questo, di fondamentale importanza è la formazione di coloro che si occupano di educazione: “L’attività educativa nei confronti dei minori richiede delle minimali qualità umane, maturità affettivo-sessuale e di credente – ha affermato – oltre che un’adeguata e costante formazione, equilibrio, capacità di assunzione di responsabilità e talvolta anche specifiche competenze”.
Le attenzioni positive da assumere nelle attività educative
Vinai ha infine concluso offrendo, dapprima, le attenzioni positive da assumere nelle diverse attività educative con le nuove generazioni ai fini della tutela e della prevenzione: “trattare tutti i minori con rispetto; fornire ai più piccoli modelli positivi di riferimento; essere sempre visibili agli altri operatori pastorali e ad altri adulti; segnalare al responsabile comportamenti pericolosi e abusivi; sviluppare una cultura in cui i minori possano parlare apertamente, porre domande ed esprimere eventuali preoccupazioni; rispettare la sfera di riservatezza e intimità del minore; informare le famiglie delle attività proposte e delle relative modalità organizzative, ottenendone le opportune autorizzazioni”.
Quali i comportamenti che non possono essere accettati
Mentre, per la relatrice, i comportamenti che non possono essere mai accettati sono: “infliggere castighi fisici o ricatti; discriminare o sviluppare un rapporto esclusivo con uno o più minori; parlare o comportarsi con un minore in modo offensivo o sessualmente provocatorio, anche solo per scherzo; provvedere a gesti di cura (lavarsi, vestirsi) che un minore potrebbe benissimo fare da solo; chiedere a un minore di mantenere un segreto; fare regali a un minore privilegiandolo rispetto al resto del gruppo; intraprendere relazioni sentimentali con minori; fotografare o videofilmare, diffondere immagini, chattare con minori”
Tutela minori: le nuove linee guida della diocesi perugina
Il convegno è stato occasione anche per la presentazione delle nuove Linee guida della diocesi di Perugia-Città della Pieve per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, scaricabili dalla pagina dedicata al Servizio nel sito diocesano. L’incontro è stato trasmesso in diretta anche sul canale YouTube La parte buona, permettendo così a un pubblico più ampio di partecipare e approfondire le tematiche affrontate, e il video è tuttora accessibile.