È stato un giorno di festa e di riflessione dedicato ai giovani e alla pace – o meglio, dedicato a rendere i giovani costruttori di pace – quello che si è svolto martedì 17 presso la sede perugina del Cnos-Fap Umbria (il Centro nazionale opere salesiane per la formazione e aggiornamento professionale) in occasione dell’annuale festa “intercentro” organizzata dai Salesiani umbri che gestiscono l’opera.
Per una mattina, circa 200 tra ragazzi, professori e dirigenti delle tre sedi regionali di Perugia, Marsciano e Foligno [qui la scuola termina a fine luglio, in quanto le attività didattiche, per decisione della Regione, sono iniziate a dicembre, ndr] si sono riuniti insieme all’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il card. Gualtiero Bassetti, per riflettere sul tema della pace, quanto mai attuale a una decina di giorni di distanza dallo storico incontro che ha visto nel giorno di Pentecoste, a Roma, il presidente palestinese Abu Mazen e quello israeliano Shimon Peres stringersi in preghiera intorno a Papa Francesco.
Alla luce di questo grande esempio di comunione tra le religioni, anche i Salesiani del Cnos-Fap Umbria hanno voluto insegnare ai propri ragazzi a pregare per l’armonia fra culture e credi diversi. Una scelta quanto mai pertinente a questo contesto scolastico: i trecento ragazzi, dai 16 ai 18 anni, che annualmente assolvono il loro obbligo scolastico nei tre centri di formazione professionale provengono da almeno 28 Paesi del mondo e professano forse 8 diverse religioni. Per loro la multiculturalità e l’interreligiosità sono una quotidianità che si sperimenta concretamente tutti i giorni fra i banchi di scuola.
Alla presenza del Cardinale, i ragazzi sono stati quindi protagonisti di una preghiera interreligiosa suddivisa in tre momenti, ciascuno scandito da musica, letture, salmi e gesti simbolici: uno dedicato al credo ebraico, uno a quello cristiano e uno all’islam. Per terminare poi con un’invocazione collettiva alla giustizia e all’armonia in famiglia, nella comunità e fra i popoli.
“La pace – ha detto il card. Bassetti rivolgendosi ai ragazzi – non è qualcosa di astratto, ma deve partire prima di tutto da noi, anche perché la multiculturalità è ormai una realtà di fatto con cui fare i conti, e questa scuola ne è un esempio. Papa Francesco ce ne ha dato l’esempio alcuni giorni fa: il nostro è un Dio misericordioso che ci invita a dialogare e accogliere le altre confessioni religiose. L’iniziativa che oggi si svolge in questa scuola è un bellissimo esempio di come tutti noi possiamo essere costruttori di pace nel nostro vivere quotidiano”.