Dalla “luminaria” di san Costanzo alla Terra Santa “Come un pellegrinaggio”.
A Gerusalemme, dal 18 al 22 febbraio, l’arcivescovo Maffeis con alcuni sacerdoti
La recente festa del Santo patrono di Perugia, Costanzo, vescovo e martire, ha dato a molti l’opportunità di una maggiore conoscenza delle radici storiche e religiose dell’intera Umbria strettamente connesse al mondo odierno alle prese con guerre, violenze, persecuzioni, ingiustizie e povertà. Non a caso intitoliamo questo nostro articolo dalla “luminaria di san Costanzo alla Terra Santa “Come un pellegrinaggio”. Ad evidenziarlo è anche l’arcivescovo perugino Ivan Maffeis (La vera Luminaria – Diocesi Perugia).
Il “miracolo” della “luminaria” di san Costanzo
«Nel valutare la santità di una persona – scrive –, la Chiesa verifica anche se abbia compiuto qualche miracolo. Nel caso del Patrono, il “miracolo” si è rinnovato anche quest’anno nel corale riunirsi della Città in un triplice momento. Dal Comune la “Luminaria” (la processione con i lumi risalente al XIV secolo, n.d.r., La comunità viva accende la vera luminaria – Diocesi Perugia) si è snodata alla chiesa di San Costanzo fra palazzi, strade e monumenti, espressione della cultura e della storia della Comunità, innervata dalla fede cristiana: la stessa fede che ha dato al nostro santo vescovo fedeltà nel servizio e forza nel martirio».
La Terra Santa “Come un pellegrinaggio”
«Un martirio – evidenzia l’arcivescovo – a cui ci ha avvicinato l’incontro con padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, raccontandoci la drammatica situazione dei cristiani. Davanti alla violenza del conflitto che insanguina il Medio Oriente, ha ricordato che “se l’umanità non impara a condividere, si rassegnerà a dividersi”».
Interviste a padre Francesco Patton e a Roberto Cetera
Il nostro settimanale, nel numero di venerdì 7 febbraio, dedicherà ampio spazio alla drammatica situazione in Terra Santa con le interviste a padre Francesco Patton e al giornalista Roberto Cetera, corrispondente da Gerusalemme de L’Osservatore Romano. Entrambi sono venuti a Perugia, il 29 gennaio, in occasione dell’incontro in Cattedrale menzionato dall’arcivescovo, che li ha visti protagonisti di un arricchente dialogo moderato da Giovanni Parapini, direttore della sede regionale Rai per l’Umbria, sul tema “Come un pellegrinaggio”.
Terra Santa, rendere più forte la coscienza
Tema che si è richiamato al titolo dell’ultimo libro di padre Patton, una conversazione con Roberto Cetera, con la prefazione di papa Francesco. Un testo dove il francescano racconta i suoi giorni in Terra Santa, dal 2016 ad oggi (terminerà il suo mandato in aprile).
Un incontro partecipato a cui sono intervenuti lo stesso arcivescovo Maffeis, la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi e il vicario generale don Simone Sorbaioli, a conclusione delle celebrazioni dalla “Luminaria” di san Costanzo alla Terra Santa “Come un pellegrinaggio”.
Un incontro, ha auspicato il moderatore Parapini, che «resti vivo nel cuore delle persone, che il momento del sapere e dell’apprendimento non termini con il grazie… Rendiamo più viva la conoscenza per rendere più forte la coscienza».
Testimonianze dalla Terra Santa
Patton e Cetera non si sono limitati ad aggiornare su quanto sta accadendo in Terra Santa e nell’intero Medio Oriente. Hanno anche ricordato l’importanza delle radici storiche e delle tre religioni monoteiste che sono di arricchimento e non di divisione per tutte le popolazioni di questa infuocata regione.
Come anche la presenza dei cristiani ridotta al 2% dell’intera popolazione di Terra Santa, ma dall’elevato peso specifico. Anche la comunità dei Francescani di Terra Santa, con 300 membri di 60 nazionalità diverse, danno voce agli stessi cristiani che non possono essere neutrali, ma stanno dalla parte di chi soffre.
Stanno con gli ebrei quando sono loro a soffrire, così come con i palestinesi che oggi soffrono di più. Nella striscia di Gaza le vittime sono arrivate a 47mila di cui 18mila minori.
A Gerusalemme l’arcivescovo Maffeis e alcuni sacerdoti
Altro tema trattato è stato quello che dal 7 ottobre 2023 non ci sono più pellegrini cristiani nei luoghi Santi e questo determina altra sofferenza e povertà anche materiale. La ripresa dei pellegrinaggi è fondamentale per la vita dei cristiani non volta che finisce la guerra.
Intanto saranno ospiti della Custodia di Terra Santa (https://www.custodia.org/it/), dal 18 al 22 febbraio, dodici sacerdoti diocesani di Perugia-Città della Pieve con il loro arcivescovo Maffeis. Anche questo è un segno di condivisione e solidarietà con quanti vivono momenti difficilissimi e di sofferenza immensa, ma anche di speranza e di un ritorno graduale alla “normalità” della vita nei luoghi di origine del Cristianesimo.
Riccardo Liguori
Fotogallery dell’incontro con padre Francesco Patton in cattedrale