Quante sono le massaie che tengono accesa la Tv”perché fa compagnia”? Abitudine che anch’io ho contratto e tradotto: mentre leggicchio qualcosa dopocena, o maneggio alla stracca il mio Pc sul bon del caldo, dal lato sinistro del mio studiolo (il lato beneaugurante secondo l’aruspicina in uso da queste parti 3.000 anni or sono), la Tv (poco più che un ronzio complice) continua a sciorinare immagini che per mia fortuna non vedo e suoni che per mia fortuna non sento. Ma ogni tanto…Stavolta è Antonella Clerici, conduttrice TV, che reclama forte la mia attenzione. “Come dice S. Agostino”: fermi tutti! Fianco sinìst, sinìst! La poltroncina girevole ubbidisce. S. Agostino che ruba il posto di maestro a Maurizio Costanzo merita la rotazione di 90’Sorride: “Come dice S. Agostino… Ama e fa quello che vuoi”. Il piccolo schermo è interamente occupato dalla faccia pienotta e paciosa della bella signora, occhi splendenti, boccoli ripieni come canoli appena sfornati: manca solo, in un angolo, la firma di Melozzo da Forlì. Bene. Brava. Ma purtroppo il contesto nel quale è stata inserita quella citazione di una delle intuizioni più alte e più sintetiche della nostra visione cristiana del mondo m’è sfuggito, posso solo intuirlo; e -data la mia endemica prevenzione circa lo scarso tasso di serietà della Tv leggera che prova a dire cose serie- temo proprio che il mio istintivo assenso alla Clerici non ne riuscirebbe confortato. Identico episodio qualche giorno dopo. Ma stavolta quella che, sempre dal beneaugurante laevum latus, reclama i 90’di rotazione della mia poltroncina da studio, è quella di Giovanni Paolo II che augura ai giovani un’estate casta. Sul piccolo schermo, come scavato nella pietra viva, il volto del vecchio Papa è duro e dolce; la firma a destra, in basso, stavolta dovrebbe essere quella di Viligelmo. Sì, avete capito bene: casta. Un’estate casta. Nella musica per giovani l’estate è di volta in volta dolce, calda, bollente, travolgente. Il vecchio Papa ipotizza e augura ai giovani un’estate casta. Già. Non è che ai giovani abbiamo parlato troppo di giustizia sociale e di sostegno ai poveri. Quel “troppo” è un non/senso osceno. E’ che “per superare quella degli Scribi e dei Farisei”, la giustizia che Lui s’aspetta da noi o include la castità o non è la Sua.