Come ormai da dieci anni, l’estate dei bambini di Gubbio è allietata dagli animatori del Centro sportivo italiano. Era infatti il 2006 quando, per la prima volta, il comitato Csi di Gubbio decise di intrattenere i giovani creando il centro estivo “La Girandola”.
I punti di riferimento, i luoghi nei quali si svolgerà il centro estivo stesso sono due oratori cittadini, quello della parrocchia di San Martino (per i bambini dai 3 ai 6 anni) e l’oratorio Don Bosco (dai 6 ai 12 anni), che hanno a loro disposizione spazi esterni attrezzati con giochi, campi da calcio e da pallavolo.
Quest’anno si è iniziato il 15 giugno e si andrà avanti per tutto il periodo estivo, fino al 4 settembre, quando i bambini faranno di nuovo ritorno tra i banchi di scuola. In questo periodo i ragazzi avranno modo di praticare diverse attività sportive e motorie, ma anche di partecipare a giochi, laboratori e gite.
Come spiega Giordano Pannacci , vice presidente del Csi di Gubbio, “non c’è un motivo conduttore unico: ogni settimana sarà incentrata su un tema diverso. L’unico elemento che rimarrà immutato, e che farà da costante in tutte le giornate, sarà la preghiera con la quale avvieremo le attività ogni mattina. Non dobbiamo dimenticarci, infatti, che siamo all’interno di luoghi cristiani e che è un centro estivo Csi”.
In questo “percorso” i bambini non saranno soli, ma saranno sempre accompagnati da ragazzi poco più grandi di loro, che animeranno e organizzeranno le settimane. Come precisa ancora Panancci: “Abbiamo diviso questi nostri collaboratori (circa 60) in due gruppi: animatori (dai 15 anni in su) e aiuto-animatori (13-14 anni). Sono tutti giovani che partecipano attivamente all’interno dell’oratorio e che, da gennaio fino a giugno, hanno frequentato alcuni incontri formativi ed un ritiro spirituale”.
Il vice presidente si è poi soffermato sugli scopi e le finalità che il centro estivo “La Girandola” cercherà di perseguire: “Principalmente, sono due gli obiettivi che ci siamo posti. Il primo riguarda i bambini: cercheremo, in tutti i modi, di far vivere loro una bella esperienza, condivisa con altri loro coetanei. Tutto va visto come un grande momento di socializzazione, durante il quale i bambini potranno scoprire cose nuove, ad esempio attraverso i laboratori. Tenteremo anche di trasmettere loro un messaggio cristiano attraverso preghiere ben fatte e adattate a loro.
Il secondo obiettivo è rivolto, invece, agli animatori, che sono retribuiti e vivono un’esperienza formativa nella quale iniziano a mettersi in gioco, ad assumersi le proprie responsabilità, ad affrontare le prime difficoltà e a comprendere come ci si comporta in un ambiente di lavoro. Per molti è la prima esperienza lavorativa, e spero che per loro sia un bel banco di prova. Magari, quando cresceranno, torneranno loro in mente alcune conoscenze qui acquisite”.