Il Centro sportivo italiano visto dall’esterno: a parlare dell’ente di promozione sportiva, che sta festeggiando i 70 anni di attività, è Angelo Consalvi, storico esponente dell’Unione sportiva Acli (UsAcli), organo incaricato di incentivare lo sport all’interno dell’associazione.
Insegnante per 33 anni all’istituto agrario “Ciuffelli” di Todi, Consalvi ha speso la vita al servizio delle Acli, dividendo il proprio tempo tra l’impegno associativo e la famiglia.
Come ricorda, “ero un ragazzino quando per la prima volta andai al mare nelle colonie Acli, che possono essere considerate il corrispettivo degli attuali Grest o centri estivi. Nel corso degli anni, poi, sono rimasto nell’ambiente, ricoprendo anche la carica di presidente per i mandati consentiti dallo Statuto. Attualmente sono presidente del Patronato Acli”.
Si comprende come tra UsAcli e Csi vi sia assoluta affinità. Lo conferma la risposta dà alla domanda su cosa ne pensi del Centro sportivo: “Lo ritengo uno dei veri enti di promozione, che opera esclusivamente per favorire l’attività motoria, soprattutto per quelle fasce di età lasciate troppo spesso ai margini dalle varie Federazioni.
Il vero scopo di un ente di promozione è infatti educare attraverso lo sport, senza ricercare il campione ‘a tutti i costi’. Ciò che interessa è il giovane e la sua crescita. In questo, noi e il Csi siamo in perfetta sintonia, quasi complementari: entrambi di espressione cristiana e con le stesse finalità”.
L’ex presidente Acli aggiunge che “in Umbria gli enti di promozione sportiva, negli anni ’60-70, erano poche unità. Tra questi Csi, UsAcli e Libertas. Ognuno, in passato, si concentrava solo su qualche attività sportiva, mentre il Csi si occupava un po’ di tutte le discipline, soprattutto a livello giovanile.
Tra di noi non c’era competizione, ma solo forte collaborazione. L’obiettivo rimaneva e rimane sempre solo uno: promuovere lo sport. Ma ciò che accumunava queste associazioni era il rispetto, e i primi a metterlo in pratica erano proprio i dirigenti. I rapporti umani sempre al primo posto. Ricordo come una conversazione o una semplice stretta di mano con persone che hanno fatto la storia della promozione sportiva, come Vispi, Ottolenghi, Orioli, Apicella, Pula, Magrini, Filippetti, Piergiovanni, Mazzierioli fosse motivo di orgoglio”.
Conclude con una proposta per il futuro: “Mi sono accorto che tra noi e Csi non è in essere alcun tipo di collaborazione, ma avviarne una sarebbe davvero importante. Oggi, in un momento di crisi, in un periodo buio, è opportuno far emergere il vero spirito di questi enti.
Ognuno porterebbe il suo contributo, la propria esperienza, così da unire le forze e realizzare qualcosa di rilevanza per la collettività. La mia speranza è proprio questa e credo che, per porre le basi di questa unione, sia sufficiente un incontro tra vecchi e nuovi dirigenti. Anche perché le difficoltà dovrebbero essere veramente poche, dato che gli obiettivi e gli intenti di UsAcli e Csi sono praticamente identici”.