Se il buongiorno si vede dal mattino … perchè non dare un’occhiata ai primi atti presentati in Consiglio regionale? Al di là dei comunicati o degli annunci sui social una panoramica è data dalla sezione “Atti consiliari” del sito web del Consiglio regionale che informa in tempo reale sull’attività istituzionale. Così si scopre che a meno di una settimana dall’insediamneto dell’assemblea legislativa umbra i consiglieri hanno già formalmente presentato 12 mozioni e 3 proposte di legge.
Il più prolifico è il consigliere Claudio Ricci, che tra le mozioni (9) relative a turismo (sul quale ha presentato anche una proposta di legge), trasporti e mondo delle imprese, ne ha presentata una sulla riduzione delle indennità di assessori e consiglieri e dei vitalizi, che si incrocia, per così dire, con la mozione di Giuseppe Biancarelli (Umbria più uguale) e con la proposta di legge presentata da Liberati e Carbonari del M5S.
E mentre la mozione del M5S chiede alla Giunta di introdurre il reddito di cittadinanza quella di Forza Italia esprime contrarietà alle sanzioni contro la Russia e chiede alla Giunta di sostenere le imprese umbre che su questo ci rimettono.
L’unico atto ad oggi, mercoledì 15 luglio, presentato dal Partito democratico a firma dei consiglieri Chiacchieroni, Leonelli e Solinas, è la proposta di legge “contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale”. Il che lascia supporre che per il Pd umbro questa è la cosa più urgente da fare. O semplicemente quella più facile, visto che la proposta era già stata presentata nella precedente consiliatura e preadottata dalla Giunta.
Una scelta che lascia decisamente perplessi, soprattutto dopo una campagna elettorale ed un programma elettorale, in cui la priorità è stata data ai temi della crescita e del lavoro.
Che sia una risposta, in un gioco a “braccio di ferro”, al consigliere regionale Sergio De Vincenzi (gruppo Ricci presidente) che ha chiesto alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, di “ritirare dalle scuole libri come, ad esempio, ‘Il libro delle famiglie’, che altro non sono che un cavallo di Troia per introdurre la teoria del gender ai bimbi in tenera età”?