Registro comunale dei testamenti biologici. Anche a Perugia Radicali e Unione degli atei agnostici razionalisti (Uaar) hanno presentato una petizione al Consiglio comunale per chiedere l’istituzione di un pubblico registro per le Dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat). I radicali di Perugia lamentano il disinteresse del Consiglio comunale e chiedono che sia rispettato il termine statutario dei 90 giorni per l’esame della petizione, così, si arriva al 15 febbraio, lunedì pomeriggio giorno scelto dalla conferenza dei capigruppo su proposta dell’Udc Mauro Cozzari per convocare Consiglio grande e discutere della questione con la cittadinanza. Su questo tema di grande attualità si è svolto lunedì scorso il primo incontro pubblico della neo costituita Associazione Scienza & Vita di Perugia al quale hanno partecipato Assuntina Morresi, Presidente dell’Associazione e Componente del Comitato Nazionale di Bioetica, Massimo Gandolfini, neurochirurgo e componente del Direttivo Nazionale di Scienza & Vita, e di Paola Binetti, neuropsichiatra infantile, parlamentare che nei loro interventi hanno ribadito l’inconsistenza legale dei registri “finalizzati solamente ad esercitare pressioni politiche e non ad offrire un vero servizio ai cittadini”. Su questi temi c’è una campagna di disinformazione ha denunciato Morresi. Un caso è stato citato tra molti. “Umberto Veronesi scrivendo sul Corriere della Sera che stato vegetativo persistente è come la morte cerebrale dice una falsità scientifica”. Morresi ha illustrato come si è giunti alle normative attuali sul testamento biologico e alla discussione parlamentare in atto in Italia, attraverso importanti casi giudiziari, dagli americani di Nancy Cruznan e Terry Schiavo, ai casi italiani di Piergiorgio Welby ed Eluana Englaro. “Il testamento biologico è un modo surrettizio di affermare il diritto a morire, a differenza invece di quanto garantisce l’attuale testo di legge Calabrò sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, attualmente in discussione alla camera” ha spiegato Assuntina Morresi. A conclusione dell’incontro Morresi ha letto le tre domande che l’associazione perugina intende porre a tutti i candidati alle prossime elezioni regionali. Scienza & vita chiede che si esprimano sul tipo di famiglia che si vuole sostenere: se quella indicata dall’articolo 29 della Costituzione o altra; sulla legge 194: se prevedono programmi per la prevenzione dell’aborto e il sostegno della maternità e, sulla RU486 se intendono “almeno” prevedere che venga somministrata in regime di ricovero ospedaliero; sul ‘testamento biologico’: se intendono sostenere l’istituzione dei registri comunali o attendere la legge nazionale.
Consiglio grande sul “fine vita”
AUTORE:
Maria Rita Valli