Conosciamo lo straniero con la sua cultura e la sua religione

Gubbio / "Accogliere l'altro nella società multietnica" : incontro della Caritas parrocchiale

Presso la sala parrocchiale di Sant’Agostino, si è svolto il previsto incontro sul tema “Accogliere l’altro nella società multietnica”, organizzato dalla Caritas parrocchiale in collaborazione con l’Azione cattolica, la cooperativa “Il Gabbiano”, il gruppo operatori culturali. Ad una breve introduzione del prof. Pio Benedetti, coordinatore della Caritas parrocchiale, è seguito il primo intervento, quello del prof. Roberto Gatti, dell’Università di Perugia cui è toccato affrontare un aspetto di notevole interesse, quello riguardante i problemi che sul piano sociale e politico pongano la presenza, sempre più in crescita nella nostra società, di immigrati di origini, culture, religioni diverse. Si tratta di una emergenza nuova, che mette in discussione le basi stesse della nostra convivenza di cittadini delle società occidentali. L’accoglienza agli immigrati, infatti, non è solo un problema di cortesia, di calore umano, di concessione di diritti sul piano civile. Esige ed esigerà sempre più nel futuro un qualcosa di molto più impegnativo, vale a dire un riconoscimento di diritti anche nella sfera pubblica. Secondo il prof. Gatti, la sfida che ci attende è quella di riuscire a declinare in modi nuovi il rapporto tra uguaglianza e differenze, di tentare di individuare nuove strade, senza sacrificare né i fondamenti dello Stato di diritto né i diritti universali di ogni persona. E’ poi seguito l’intervento di mons. Elio Bromuri, presidente del Centro di accoglienza di Perugia e direttore del settimanale La Voce, che, come ci si poteva attendere, ha posto l’accento su alcuni problemi concreti che emergono nell’incontro fra culture diverse; ha messo in risalto la naturalezza, per così dire, con cui il cristiano deve accogliere lo straniero secondo l’esempio di Cristo stesso. Ha però insistito sull’esigenza di conoscere bene, e non in modo approssimativo, le differenze fra noi e chi ci vive accanto, con una cultura e una religione diverse. Ai credenti si chiede in sostanza di dialogare con gli altri a livelli profondi, di vivere la nostra identità, di comunicare la forza attrattiva di Cristo. L’incontro è stato vivace e partecipato. Hanno contribuito ad arricchire il dibattito gli interventi del vescovo mons. Pietro Bottaccioli e quello, in sede conclusiva, del vice-sindaco Filippo Stirati, confermando come l’accoglienza agli altri, agli stranieri immigrati, è una emergenza importante che va affrontata insieme alla Chiesa e all’autorità civile e politica. Quel che è emerso è che una convivenza pacifica, arricchita anche dalla presenza di componenti culturali diverse, esige un atteggiamento di dialogo a tutti i livelli, fra noi e con gli altri, che sarà possibile solo nella misura in cui saremo consapevoli della ricchezza, pur nella differenza, di ciascuna identità ed appartenenza etica, religiosa e culturale. Ciò nella consapevolezza che ogni intolleranza, anche la nostra, è spesso segno di fragilità e di debolezza e in ogni caso non serve a risolvere i problemi.

AUTORE: Giampiero Bedini