Il 22 giugno, in sala degli Specchi, organizzata da Tela umbra, si è tenuta una conferenza seminariale sul tema “Solo con la cultura si mangia”. Ha introdotto l’argomento Fabrizio Coltrioli, presidente dell’associazione “Alice Hallgarten”, che, dopo aver ringraziato i presenti e le autorità intervenute, ha fatto presente che negli ultimi tre anni la produzione di Tela umbra si sta esaurendo. Ha esaminato inoltre la situazione che si riscontrava nel territorio alcuni decenni fa nella produzione agricola, nel tabacco, e in quella meccanica, con una politica del credito che ha subito ormai profonde trasformazioni. Di fronte a un modello che non regge più, è indispensabile trovare nuovi sistemi, sulle basi di una cultura che in Italia viene trascurata e sui cui bisogna investire.
L’assessore regionale alla Cultura, Fabrizio Bracco, ha osservato a sua volta che nel nostro Paese il progressivo declino va di pari passo col declino culturale. In Italia si investe circa un terzo di quello che investono altri Paesi nella ricerca scientifica e tecnologica. C’è anche bisogno di mano d’opera specializzata, per evitare la fuga di imprese verso Paesi dai costi di mano d’opera inferiore. “Occorre quindi – ha detto – un nuovo modello di sviluppo, ripartendo dalla nostra storia e con la conversione delle nostre qualità produttive. Siamo un crocevia dell’Italia e, per quanto riguarda i nostri musei e le eccellenze dei nostri luoghi, è importante fare sistema con la Regione”.
Il presidente della provincia di Perugia Marco Guasticchi ha ricordato, a proposito di valorizzazione dei nostri beni, come, sulla base di una mostra alla Rocca paolina, siano stati creati rapporti in campo culturale con Seul, e anche come, senza ulteriori spese, vi siano nelle nostre città contenitori di prestigio in cui esporre quelle opere che non trovano spazio nelle Gallerie. Quanto alla Tela umbra, prodotto di alto livello, oggi esposta solo a Città di Castello, potrebbe ben trovare spazio anche alla Rocca paolina.
L’assessore comunale Michele Bettarelli, dopo aver affermato che la cultura deve essere anche fonte di reddito, ha ricordato la messa in rete di musei e opere d’arte di 13 Comuni dell’Umbria e della Toscana, cui si possono ancorare progetti di marketing territoriale. Tra le varie realizzazioni effettuate e in programma a Città di Castello, la mostra di Kiefer che si terrà in omaggio a Burri. Tanti gli interventi, in cui si è trattato di solidarietà, dell’uso dei fondi comunitari, della tassazione in Italia, dell’istituzione di fattorie didattiche alla scuola di Rovigliano, e molto altro ancora.
I Franchetti
Sono troppo note le figure di Leopoldo Franchetti e di Alice Hallgarten Franchetti per richiamarsi qui a una loro biografia. Ambedue ebbero profondi interessi sociali, in cui trovò ampio spazio la cultura e furono fautori di rivoluzionari cambiamenti nel mondo loro vicino. Nel 1901, per iniziativa di Alice venne aperta, presso la loro dimora di Villa Montesca, la prima scuola rurale destinata ai figli dei contadini. Seguì nel 1902 l’apertura di un’altra scuola nella tenuta Franchetti di Rovigliano. Del metodo seguito, osservazione della natura e apprendimento della lingua indispensabile per comunicare, fanno fede quaderni e sussidi didattici conservati e spesso esposti. Nel 1909 Maria Montessori fu invitata a tenere a Villa Montesca il suo corso innovativo e scriverà lì il suo Metodo.