Conclusione senza fuochi d’artificio

Va in archivio la settima legislatura della Regione Umbria. A palazzo Cesaroni tempo di bilanci

Si è conclusa la settima legislatura della Regione Umbria. È tempo di bilanci e di saluti, ma anche di addii da parte di diversi consiglieri regionali, giunti alla fine del loro mandato e che non torneranno ad occupare il loro posto a palazzo Cesaroni. Il patto per lo sviluppo è stato indicato dal centro sinistra come la base della propria azione politica anche se la maggioranza non ha nascosto qualche malumore per la sorte dello Statuto, bloccato da ricorsi e da ritardi. La Casa della Libertà ha lamentato ‘scarsa democrazia’ da parte della maggioranza. Anche i presidenti della Giunta regionale, Maria Rita Lorenzetti, e del Consiglio, Mauro Tippolotti, hanno ripercorso i principali passaggi della legislatura. ‘Sono stati cinque anni – ha detto Lorenzetti – nel corso dei quali abbiamo discusso e ci siamo confrontati. Certo, non sempre il livello politico di questo confronto è stato alto, abbiamo anche conosciuto momenti difficili e aspri. L’auspicio è che ora le coalizioni impegnate nella competizione elettorale si possano misurare sui programmi e che gli elettori possano scegliere sulla base delle proposte politiche’. La Presidente ha espresso anche il rammarico per non aver portato a termine il percorso del nuovo Statuto. ‘Si era cominciato bene, lavorando al meglio – ha detto – poi sono emerse le diverse visioni di parte che hanno compromesso il clima giusto per arrivare ad un risultato positivo e condiviso’. Tippolotti ha ricordato che in Consiglio le forze politiche hanno vissuto ‘giornate di acceso confronto, anche di scontro duro, ma sempre nel rispetto reciproco ed all’interno di un sistema di garanzie istituzionali’. Ha sottolineato anche il processo di innovazione sul versante della comunicazione istituzionale con prodotti informativi, tipici della cosiddetta e-democracy. Per il coordinatore regionale di Fi, Luciano Rossi, ‘la settima legislatura regionale si conclude con una situazione particolarmente difficile per la Regione dell’Umbria a causa del suo complessivo impoverimento; la nostra regione è tra le ultime per livello di benessere e di qualità della vita, la sanità costa troppo e dà servizi non adeguati ai costi. Le tasse sono le più alte del centro Italia e proprio in questi giorni molti Comuni amministrati dalle sinistre hanno manifestato l’intenzione di aumentarle ancora’. La legislatura è finita e ora si parlerà soprattutto di candidature e di programmi, più o meno realizzabili, considerando che i finanziamenti comunitari stanno per terminare. I due grandi blocchi saranno guidati da Maria Rita Lorenzetti, per il centrosinistra, e da Pietro Laffranco per la Cdl. In settimana è arrivata anche la terza candidatura alla presidenza: è il verde Franco Parlavecchio, appoggiato da Italia dei Valori.

AUTORE: Emilio Querini