I politici umbri non vanno in vacanza. Perché, forse, al ritorno dalle ferie potrebbero aver perso la propria occupazione… Che sia paradossale o meno questa ipotesi, sta di fatto che il presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, ha scelto di rimanere in sede nel mese di agosto. Ufficialmente per stare vicino ai dipendenti, in legittima ansia per il loro futuro, ma anche per essere pronto ad intervenire, nei limiti del possibile, di fronte alla rivoluzione in atto – più volte annunciata – sul taglio delle Province italiane.
Intanto si studia cosa fare per salvare la Provincia di Terni. Si punta su un emendamento del parlamentare Mauro Agostini che recita così: “Non può determinarsi la coincidenza tra istituzione regionale e unico ambito provinciale” (riguarderebbe Umbria, Molise e Basilicata).
Nel frattempo c’è stata una riunione a palazzo Donini – presenti, oltre alla Presidente regionale Catiuscia Marini, anche i presidenti delle Province di Perugia, Guasticchi, e di Terni, Feliciano Polli, e i sindaci di Perugia, Wladimiro Boccali, e di Terni, Leopoldo Di Girolamo – in cui sono state poste in evidenza tutte le anomalie che il decreto provoca specialmente in materia di competenze: “È difficile – affermano -, se non impraticabile, nell’ipotesi di una unica Provincia in Umbria, anche la politica di decentramento regionale. Attualmente, infatti, le Province in Umbria svolgono funzioni già oggi trasferite dalla Regione in materia di politiche ambientali, trasporti, urbanistica, scuola, formazione e lavoro. Nel verificarsi quindi della anomala condizione di coincidenza dei due ambiti, quello regionale e quello provinciale, di fatto si svuoterebbe il ruolo dell’istituzione provinciale, venendo meno così il decentramento stesso”.
In attesa di capire il loro destino, le Province hanno lanciato il grido d’allarme per quanto riguarda la riapertura delle scuole. Secondo Polli, “se i tagli sulle Amministrazioni provinciali da parte del Governo saranno quelli annunciati, avremo problemi seri non solo per le scuole ma anche per altro. Non abbiamo però ancora fatto valutazioni e conti, perché ci aspettiamo che nel confronto con l’esecutivo in sede di Conferenza Stato-Regioni sulla spending review possano essere minori del previsto e quindi non voglio fare allarmismi. Ma se effettivamente saranno quelli che si dice, non so cosa potrà succedere”.
Per Guasticchi, “gli istituti scolastici hanno bisogno annualmente di manutenzione ordinaria e straordinaria. E allo stesso modo i tagli di fatto bloccheranno qualsiasi intervento sui 3.000 km di strade provinciali, in quanto già adesso abbiamo a disposizione solo un milione e 700 mila euro. Di fatto vengono azzerate completamente tutte le risorse per la gestione delle strade”.