Con la settima edizione del Festival internazionale del giornalismo, si è rivista la Perugia che piace. Ai perugini e ai turisti. Da mercoledì 24 a domenica scorsa, complici anche le belle giornate primaverili e il ‘ponte’ per le due festività del 25 aprile e del 1° maggio, corso Vannucci è tornato il “salotto cittadino” dei bei tempi: tanta gente dalla mattina alla sera, tavoli di bar, caffè e ristoranti affollati. Poi la folla dei 1.500 giornalisti e dei 200 giovani volontari accreditati al festival e delle centinaia di studenti delle scuole di giornalismo arrivati a Perugia da tutto il mondo. Molti con famiglie ed amici al seguito, che hanno colto l’occasione per una visita alle altre città d’arte dell’Umbria.
Tra loro direttori, inviati e opinionisti famosi di importanti quotidiani, televisioni e dei nuovi media internazionali, in particolare inglesi e americani. Hanno vissuto un po’ dell’Umbria fatta di natura, arte, cultura e gastronomia di qualità. Saranno probabilmente loro la migliore promozione della nostra regione nel mondo. Insieme alle firme più prestigiose del giornalismo italiano e ai volti noti delle Tv. Con collegamenti quotidiani per talk show e trasmissioni varie di televisioni e radio che hanno riempito gli schermi con il bel paesaggio che si ammira dai giardini Carducci e dalle sale dell’hotel Brufani. Questa volta non per parlare di delitti e droga. Insomma una bella rappresentazione di Perugia, con il centro storico costantemente presidiato da auto e pattuglie di carabinieri e polizia, una città che vorremmo così non solo per il Festival del giornalismo ma per tutti i 365 giorni dell’anno.
Una manifestazioni colta ma anche popolare (vedi le file chilometriche per partecipare agli appuntamenti nel teatro Morlacchi e nella sala dei Notari con personaggi come Roberto Saviano ma anche con giornalisti come Ezio Mauro, Concita De Gregorio, Riccardo Jacona e Gian Antonio Stella) che tuttavia non è stata invasiva per Perugia e per i suoi abitanti. Ed anche un bel sostegno alla candidatura di Perugia-Assisi a Capitale della cultura europea. “Il festival – aveva dichiarato il sindaco Wladimiro Boccali nel giorno di apertura – porta il mondo nelle strade, nei caffè, nelle sale del centro storico, e per questa occasione si riunisce qui una comunità di altissimo livello professionale. Il risultato è che oggi è uno dei punti forti dell’identità culturale di Perugia”.
I due cofondatori, Arianna Ciccone e Chris Potter, nella conferenza stampa conclusiva non hanno nascosto qualche preoccupazione di tipo economico per l’organizzazione dell’edizione 2014, per la quale non ci sono ancora le date. Già quest’anno il budget è stato tagliato da 500 a 400 mila euro: 300 di sponsor privati e 100 di quelli istituzionali. “Aspettiamo settembre e vediamo cosa succede. Il Festival va sostenuto” hanno detto Ciccone e Potter all’assessore Andrea Cernicchi che rappresentava il Comune all’incontro con la stampa.
Un successo innegabile. Più di 200 appuntamenti, dalla mattina alle 9 a notte fonda, in otto diverse sale con più di 500 relatori.