La stagione di prosa del teatro Morlacchi di Perugia si apre martedì 23 ottobre con la presenza di un regista internazionale Jèrome Savary, da due anni direttore dell’Opera Comique. Ispirato all’Aulularia di Plauto, “L’Avaro” è l’esempio della perizia drammaturgica di Molière, che perseguendo una personale battaglia contro il cattivo gusto e il grottesco nel genere comico e rifacendosi al classico, in modo assolutamente personale, costruiva satire di costume in cui prendeva di mira i vizi della società. Il centro dinamico della pièce (in scena al teatro Morlacchi fino a domenica 28 ottobre e al teatro Mancinelli di Orvieto il 15 e 16 dicembre) è l’avarizia di Arpagone, che sfiora la paranoia e lo rende inviso anche ai figli. L’odio cresce quando, lasciandosi tentare dall’ebbrezza senile, decide di sposare Marianne, amata in realtà dal proprio figlio. Da qui intrecci, intrighi e stratagemmi che culmineranno nel furto del preziosissimo forziere di Arpagone. La commedia viene affrontata dal regista franco-argentino secondo le sue personali e originali linee interpretative, ma senza tradire mai lo spirito del testo. “L’Avaro – commenta Jèrome Savary – è un testo così universale quanto atemporale. Io non ne ho voluta fare una forzata messa in scena ‘moderna’ ma voglio ricordare al pubblico la modernità di Molière. Noi quindi abbiamo lavorato in questo senso, gettando un ponte fra l’epoca di Molière e la nostra, cercando similitudini fra questi due periodi a prima vista così lontani ma invece vicini”. Ma oltre all’indubitabile perizia e raffinatezza drammaturgica di Molière, “L’Avaro” ci mette chiaramente davanti al grande senso del teatro dell’autore, alla sua capacità d’analisi ancora attuale, che il regista ha voluto sottolineare con particolare attenzione in questa nuova messinscena. Accentuando il gioco teatrale molièriano, con la vorticosa fantasia e la spiccata ironia che gli sono proprie, Savary evidenzierà la modernità di temi come l’amore, il conflitto generazionale, l’avarizia, le azioni compiute per interesse, che oggi come nel Seicento, ci inducono a riflettere. In tale operazione il regista è sostenuto dall’entusiasmo di una compagnia giovane e molto professionale e dal talento indiscutibile di due attori molto amati, che ammireremo nei ruoli principali, Alessandro Haber e Simona Marchini. “Recitando L’Avaro- dice Simona Marchini – ci stiamo divertendo molto, ci siamo capiti bene con Savary, siamo della stessa generazione, siamo entrambi curiosi. Savary è un regista geniale, il suo modo di fare teatro è estremamente fantasioso e poetico. Credo che anche il pubblico perugino si divertirà molto nel vedere il nostro spettacolo, soprattutto gli spettatori più giovani”. Lo spettacolo si avvale della scenografia dello stesso Savary, dei costumi di Michel Dussarat e delle musiche composte da Gerard Daguerre.
Con Haber e la Marchini si alza il sipario al Morlacchi
Dal 23 ottobre L'Avaro di Molière inaugura la stagione di prosa
AUTORE:
Luca Verdolini