Con Francesco e Signora Povertà

Il Vescovo approva 'ad experimentum' le Sorelle del Piccolo Testamento

La Chiesa eugubina – e non solo – si è arricchita di una nuova realtà spirituale: la comunità delle ‘Sorelle del Piccolo Testamento di San Francesco’, un’associazione privata che ha la sua sede presso l’eremo di Sant’Ambrogio. È stata costituita da suor Daniela, suor Francesca e Agnese che ‘volendo totalmente donarsi al Signore, hanno formalmente chiesto il riconoscimento ecclesiastico di associazione privata per la loro fraternità’ al vescovo mons. Mario Ceccobelli. Riconoscimento avvenuto con decreto del 24 dicembre, insieme all’approvazione, seppure in via sperimentale, del relativo statuto ed all’affidamento di ‘questa piccola fraternità’ alla ‘protezione di Maria Madre di Gesù e della Chiesa, dei santi Francesco e Chiara d’Assisi, di sant’Ubaldo e dei santi patroni Mariano e Giacomo e invoco su ciascuna sorella – conclude il presule – la benedizione del Padre, del Figlio e dello Spirito santo’. Ad annunciare questa nuova risorsa della Chiesa locale hanno provveduto direttamente le tre giovani religiose con una lettera nella quale scrivono: ‘Nella gioia di questo Santo Natale accogliamo il decreto di approvazione ad experimentum, con il quale mons. Mario Ceccobelli ci riconosce come comunità che compie il suo primo passo nel cammino della vita consacrata. Con il nuovo abito ed il nome nuovo della comunità, vogliamo dare vita a questa esperienza evangelica nelle Chiese e per le Chiese, sulle orme di Francesco d’Assisi, uomo tutto cattolico, che proprio otto secoli fa veniva a Gubbio per cominciare un cammino nuovo. ‘Sorelle del Piccolo Testamento’ (di san Francesco) è il nome che abbiamo scelto per questa fraternità e con l’aiuto del Signore vorremmo vivere la Regola di san Francesco secondo le parole di questo breve scritto dettato alla fine della sua vita (aprile-maggio 1226): Scrivi che benedico tutti i miei frati che sono ora in questa religione e quelli che entreranno sino alla fine del mondo. E siccome, a motivo della debolezza e per la sofferenza della malattia, non posso parlare, brevemente manifesto ai miei frati la mia volontà in queste tre parole. Cioè: in segno e memoria della mia benedizione e del mio testamento, sempre si amino gli uni gli altri, sempre amino ed osservino Nostra Signora la Santa Povertà, e sempre siano fedeli e sottomessi ai prelati e a tutti i chierici della Santa Madre Chiesa’. È questa, probabilmente, l’iniziativa destinata a tramandare il ricordo delle celebrazioni eugubine per l’ottavo centenario della prima venuta a Gubbio di San Francesco, incominciate nello scorso mese di settembre.

AUTORE: Giampiero Bedini