Nel borgo antico di Todi, nel cuore dell’Umbria, si trova il monastero Ss. Annunziata, dal 1600 fino alla prima metà del 1900 monastero di clausura delle Serve di Maria, poi trasformato in casa per ferie dalle suore Serve di Maria Riparatrici. Qui attualmente vive e opera una comunità di tre suore, coadiuvate nel servizio di accoglienza da personale laico.
Nel 2010 Papa Benedetto XVI riconosceva le virtù eroiche di madre Maria Elisa Andreoli, fondatrice della congregazione, che, agli inizi del 1900 a Vidor (Treviso) vede realizzata l’ispirazione di vivere al femminile la spiritualità dell’Ordine dei Servi di Maria, di cui Maria ai piedi della croce è l’immagine conduttrice. Con totale fiducia nella divina Provvidenza e attenta ai segni dei tempi nei vari momenti della storia, madre Elisa non esita a rispondere a ogni appello dell’umanità sofferente che richieda la presenza e il servizio delle sue suore.
Profondamente inserita nella Chiesa, la congregazione, composta da una sessantina di comunità religiose, si diffonde dal Nord al Sud dell’Italia e oltre, nei luoghi di missione più bisognosi di aiuto spirituale, morale e materiale: dapprima nell’Acre-Purus (Brasile) poi in Argentina, Bolivia, Portogallo, Albania, Filippine, Costa d’Avorio, Togo, Perù, Messico, dove attualmente tante sorelle svolgono la loro missione a servizio di Dio e dell’uomo, impegnate nell’evangelizzazione e nella promozione umana nelle scuole, con i giovani e le famiglie e, in campo socio-sanitario, tra gli infermi, gli anziani, i carcerati.
Nel carisma dei Servi di Maria, le Serve di Maria hanno accolto la “riparazione mariana” – portata dalla serva di Dio suor Maria Dolores Inglese – che diventa uno degli elementi costitutivi della spiritualità della congregazione. È un ideale a misura di ogni persona interpellata a cooperare all’azione redentiva di Cristo con atteggiamento umile e semplice, ed è un impegno a riparare con la preghiera e l’azione il danno che il peccato reca all’edificazione del Regno; ideale riproposto con rinnovata formulazione nei vari momenti e situazioni della vita per essere accanto alle tante croci di ogni fratello e sorella che soffrono.
Nella seconda metà del secolo scorso, soprattutto nel dopoguerra, il carisma si è posto a servizio degli orfani, delle famiglie, degli ammalati. Oggi si vuole dare risposta ad alcune delle piaghe della nostra società: il recupero di donne sfruttate e in pericolo morale e fisico, o dare sostegno e fiducia ai genitori di giovani con disturbi alimentari in cura presso l’istituto Francisci di Todi, ospiti privilegiati della nostra casa.
L’accoglienza è una caratteristica che in questo luogo ha radici lontane ed è l’attività principale del monastero; è rivolta con disponibilità e discrezione a persone singole, a famiglie, a gruppi per ritiri spirituali, per sessioni di studio e convegni o semplicemente per una sosta nel pellegrinaggio ai tanti “luoghi santi“ della nostra Umbria.
La bellezza paesaggistica della città medievale e della casa, ricca di arte e di storia, aiuta gli ospiti a ritrovare lo spazio e il tempo per la riflessione e la preghiera, in un’atmosfera riposante e di silenzio. Con l’atteggiamento dei servi ai quali Maria santissima, a Cana, ha detto “fate quello che Lui vi dirà”, accogliamo la sollecitazione di Papa Francesco: “Svegliate il mondo”! Voglia il Signore che, come a Cana, la nostra povera acqua si cambi in vino nuovo, per donare gioia e speranza a chi avviciniamo nel nostro quotidiano.