È l’ottavo anniversario da quando è iniziata a Trestina l’adorazione perpetua, il 5 marzo 2006. Una grazia durevole, non dovuta ad altri che alla bontà del Signore, che ci ha scelti per questa adorazione come l’anno scorso è successo a San Giustino e come in modi diversi sta avvenendo da oltre cinquant’anni a Santa Maria Nova e in altri luoghi. Di tutte lodiamo il Signore e gli chiediamo di fare frutto di questa Sua benevolenza.
Quest’anno abbiamo voluto solennizzare l’avvenimento con una settimana eucaristica: da lunedì 10 a domenica 16 marzo. Avevamo nella mente la reminiscenza di quelle che una volta erano chiamate “Quarantore”: l’adorazione prolungata per quaranta ore, specie attorno al tempo di Quaresima.
Tutte le sere siamo stati invitati davanti al Santissimo esposto, gli adoratori fissi e no e tutti i fedeli, non solo di Trestina e Bonsciano, per pregare e meditare sull’eucaristia.
La catechesi, all’interno di una celebrazione sobria e facile, si è svolta attorno al simbolo del pane. A partire dall’episodio di Melchisedek, che offre pane e vino, passando attraverso la manna, che nel deserto nutre per quarant’anni Israele, il pane costantemente alla presenza di Dio nel tempio, i pani della moltiplicazione e il pane spezzato nella cena di Emmaus, fino ad arrivare al pane eucaristico, che è stato celebrato nella memoria della passione e morte di Gesù attraverso la celebrazione della Vie crucis.
Consapevoli che l’eucaristia celebra e costruisce la comunità cristiana, abbiamo voluto fare memoria della nostra storia attraverso le persone che hanno aiutato la parrocchia a crescere come comunità eucaristica. Per questo hanno presieduto le varie celebrazioni persone a noi care, che hanno condiviso con noi la passione per l’eucaristia: don Samuele, don Alberto, don Francesco e il diacono Romano, David e Simone, presto preti, anche per la nostra gioia, che sono stati e sono co-protagonisti di questa grande avventura, che con l’aiuto del Signore vogliamo continuare.
È stato sottolineato come l’adorazione perpetua sia un fatto che travalica le parrocchie di Trestina e Bonsciano per allargarsi all’Unità pastorale, alla Zona e alla diocesi.
La presenza del vescovo Cancian ci ha aiutato a comprendere che l’adorazione è un fatto ecclesiale. Niente è un “fatto privato” di nessuna parrocchia. Tutto, nelle nostre parrocchie, deve contribuire alla crescita della comunità diocesana, di cui il Vescovo è l’autenticazione. Lo ringraziamo per la sua presenza incoraggiante.
Abbiamo celebrato la Via crucis, è stato detto. Essa è stata la prima delle Stazioni quaresimali, che celebreremo come Up nelle singole parrocchie dell’Unità: venerdì scorso a Trestina, poi a Promano, a Montecastelli, San Leo Bastia, Canoscio, dalla pieve al santuario.