L’ombra della gestione commissariale si allunga sull’Amministrazione comunale eugubina. La coalizione di centrosinistra che aveva vinto le consultazioni del 2010 sembra aver smarrito quella spinta che l’aveva portata a raccogliere robusti consensi. Si è trovata di fronte un’eredità difficile, complicata pure dalle vicende giudiziarie che hanno coinvolto con l’operazione “Trust” l’ultima giunta Goracci, ma strada facendo la coalizione si è sfilacciata con l’uscita prima del Prc, quindi dell’Idv e in ultimo anche del Sel. La Giunta ha perduto molti dei suoi assessori iniziali, per revoca delle deleghe (Cristina Ecoli e Di Benedetto) o dimissioni (Menichetti, Brunetti, Michela Tinti).
Complice anche la profonda conflittualità interna al maggior partito del territorio, il Pd, la coalizione ha perduto armonia e stimoli, determinando un quadro di scetticismo esploso nella seduta consiliare che ha visto il centrosinistra provocare la mancata approvazione del conto consuntivo 2012, essenziale per la prosecuzione dell’attività del Consiglio in carica. Il Prefetto ne ha imposto la convocazione entro venti giorni, pena il commissariamento.
In questo contesto il sindaco Diego Guerrini ha rivolto un appello a quanto resta della coalizione, invitando tutti a lasciarsi il passato alle spalle per impostare il futuro su un nuovo assetto di Giunta, un’ampia collegialità che coinvolga Consiglio, consiglieri e forze politiche. Servirà a qualcosa?
In questo contesto arriva la seduta consiliare sollecitata dal Prefetto per l’approvazione del consuntivo dello scorso anno; o passa o si va a casa. Nel Pd le valutazioni sono contrapposte, nonostante il lavoro del Sindaco e del consigliere regionale Andrea Smacchi.
Molto severa resta l’analisi del Psi, che giudica con scetticismo l’appello di Guerrini e si interroga “se sia meglio per la nostra amata città proseguire in questa esperienza amministrativa, oppure staccare la spina e chiuderla qui”.
Anche le opposioni oscillano; il Pdl punta a provare in periferia la formula governativa, mentre per “Gubbio partecipa” (presente in Consiglio con Carlo Pierotti) “la politica ha fallito” e quindi “occorre mettersi in gioco, per uscire dalla schiera di coloro che si lamentano ed entrare tra coloro che si mettono con umiltà al servizio della propria città. Lo diciamo a tutte le persone libere e coraggiose. Uomini e donne che vogliano unirsi al cammino verso una città diversa”. La campagna elettorale è già iniziata.