Come procede la ricostruzione: sopralluogo della Comissione

Foligno / Visita della Delegazione ai Lavori pubblici della Camera nelle zone terremotate

“Blitz” della commissione Lavori pubblici e ambiente della Camera a Foligno nelle zone terremotate. La delegazione guidata dal presidente della commissione, il deputato verde Sauro Turroni a tre anni dal terremoto ha voluto accertarsi di persona come stanno andando le cose sul fronte della ricostruzione. La delegazione ha incontrato il prefetto di Perugia Gian Lorenzo Fiore e i sindaci dei comuni colpiti dal sisma, Foligno, Gualdo Tadino, Nocera Umbra e Valtopina. Un incontro che si è svolto a Palazzo Trinci, prima di effettuare un sopralluogo direttamente nei comuni più colpiti. Un sopralluogo, è stato detto, dalla delegazione, “necessario per una valutazione dello stato della ricostruzione, anche per prendere visione di eventuali problemi”. Una sfida importante, è stato evidenziato, quella che si sta effettuando in Umbria e nelle Marche, con strategie particolari messe in atto proprio per la struttura e la storia di molti edifici”. Durante la visita della Delegazione, che ha effettuato sopralluoghi non solo a Colfiorito e ad Annifo, ma anche a Nocera e Gualdo Tadino, la presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti ha illustrato la cifre e i numeri della ricostruzione con particolare attenzione all’operazione “Fuori dai container entro il 2000”. “Le richieste dell’Umbria e delle Marche – ha detto la Presidente – hanno avuto fino ad ora una particolare attenzione. Ora mi sembra il momento di far rientrare le nostre zone tra quelle che beneficiano della legge sul mercato immobiliare, la ‘431’, proprio per riequilibrare il mercato della domanda e dell’offerta che rischia di creare squilibri e disparità sociali”. E parlando di crediti, fra le altre cose, la Presidente si è anche soffermata sulla necessità di una maggiore elasticità per i mutui, per l’ottenimento dei quali non è possibile chiedere garanzie ulteriori oltre al contributo previsto. Altro problema su cui intervenire è la spinosa questione degli edifici di pregio che, però non rientrano nella fascia dei beni culturali: anche qui ci sarebbe bisogno di un intervento da parte dei comitati scientifici. Si è anche chiesta la possibilità di utilizzo dei fondi che rientrano nell’obiettivo 2 per lo sviluppo delle aree montane, una facilitazione delle procedure per avviare i cantieri (in riferimento alla particolare questione della lentezza dei Consorzi e nelle Umi), oltre alla proroga della restituzione dell’Irpef sospesa (ancora di un anno) a gennaio e giugno 2002.

AUTORE: Francesca Petruccioli