Sono arrivati numerosi da tutta Italia i pellegrini che hanno partecipato nei giorni scorsi alla settima edizione del “Sentiero di Francesco” in cammino da Assisi a Gubbio, a ricordo di quello compiuto dal Santo nell’inverno tra il 1206 e il 1207 dopo aver lasciato la casa paterna e le sue ricchezze.
Il primo giorno i partecipanti sono stati accolti in episcopio dal vescovo di Assisi mons. Domenico Sorrentino, che ha richiamato l’importanza della custodia del creato all’interno del messaggio cristiano, sulla scia dell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco.
Mons. Sorrentino ha poi presentato il suo ultimo scritto dedicato proprio a questi temi. Dopo una breve sosta sulla tomba del Poverello, i pellegrini sono usciti dalla città per arrivare in serata a Valfabbrica, dove sono stati ospitati per cena nella cornice della “Festa d’autunno”.
Il secondo giorno il cammino si è snodato da Valfabbrica, passando per Biscina fino ad arrivare all’eremo di San Pietro in Vigneto dove – momento centrale di tutto il cammino – i pellegrini hanno potuto confessarsi con l’aiuto di numerosi sacerdoti. Il tema del “Sentiero” di quest’anno era infatti quello della riconciliazione con Dio.
Il terzo giorno è stata confermata la collaborazione con l’iniziativa “Gubbio Città del ben…essere”, legata ai temi della salute e della corretta alimentazione, arrivata alla 29a edizione. All’abbazia di Vallingegno – con il coordinamento di Guido Monacelli, nutrizionista e promotore dell’evento – si è parlato di fame e povertà estrema, la lotta alle quali è il primo “Obiettivo del millennio” lanciato dall’Onu.
Ai pellegrini francescani, si è dunque aggregata la “Marcia della pace alimentare” che ha percorso l’ultimo tratto del Sentiero arrivando nel pomeriggio presso la chiesa della Vittorina dove – secondo la tradizione – avvenne l’incontro tra san Francesco e il lupo.
I pellegrini hanno partecipato poi alla messa nella chiesa di San Francesco, celebrata dal vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli, che è il primo promotore del Sentiero, e che anche quest’anno ha camminato per tutt’e tre giorni insieme ai partecipanti.
Nella serata conclusiva è stato consegnato anche il premio “Lupo di Gubbio per la riconciliazione” a Roberto Giannoni per aver ritrovato Dio e riscoperto la fede durante una lunga e ingiusta detenzione carceraria, che ha provato molto duramente lui e la sua famiglia. Un “calvario” che l’ex bancario toscano ha affrontato e superato grazie anche all’incontro con don Danilo Cubattoli, decano dei cappellani delle carceri d’Italia, scomparso nel 2006, e soprannominato “don Cuba” da amici e compagni di seminario come Lorenzo Milani, Silvano Piovanelli, Ernesto Balducci.