È stata veramente partecipata la tavola rotonda “Percorsi di sviluppo territoriale sostenibile e partecipato: verso un modello ternano”, organizzata dal Centro studi “Ezio Vanoni” di Terni.
Nel suo intervento il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, si è soffermato sui tentativi passati, ma falliti, di creare per Terni un nuovo sviluppo su altri settori che non fossero quello industriale.
“Nei decenni passati – ha ricordato – erano stati individuati nuovi campi, come il Centro multimediale e il polo cinematografico di Papigno. Ma non hanno avuto successo. Ora abbiamo ripreso in mano il discorso di valorizzare e conservare la vocazione industriale. Stiamo cercando di lavorare sugli assi della chimica verde e dei nuovi materiali, ma anche sull’efficientamento energetico attraverso la bioedilizia. Certo, tutti questi assi scontano problemi: nella chimica verde non siamo riusciti a costruire un patto agro-industriale; abbiamo solo la produzione degli shopper, ma manca una verticalizzazione nella produzione delle bioplastiche; c’è il problema delle infrastrutture”.
Secondo Marina Sereni, vice presidente della Camera dei deputati, Terni deve aprire una riflessione pubblica per uno sviluppo sostenibile che sia davvero partecipato, attraverso una visione strategica: “Si può partire da due tracce visibili della storia dello sviluppo del territorio stesso: la vocazione industriale e il ruolo del terzo settore, delle politiche di solidarietà e di inclusione sociale”. L’on. Sereni ha poi sollecitato una risoluzione della vicenda del polo chimico ternano: “La filiera della green economy e della chimica verde non ha un disegno possibile se non si risolve quella vicenda”.
Enzo Moavero, già ministro degli Affari europei, ha auspicato un’adeguata programmazione, legata anche all’accesso ai finanziamenti comunitari: “Se mancano 10 chilometri per completare il collegamento stradale fra Terni e un porto importante come quello di Civitavecchia, questi vanno inseriti nella spesa dei fondi strutturali, oppure in una proposta italiana per ottenere fondi in più che arrivino da bandi europei legati alle reti di trasporto, energia e telecomunicazioni”. Moavero ha poi ribadito l’importanza assunta dall’Europa come istituzione.
Tutti i partecipanti hanno individuato le stesse necessità per il territorio ternano: il rilancio strategico, puntando sul manifatturiero attraverso due specifici settori che sono lo sviluppo di nuovi materiali e la chimica verde; individuare politiche rivolte ad abbassare il costo dell’energia, e imporsi per la presenza sul territorio di infrastrutture efficienti.