“Spendere bene gli ultimi 155 milioni dei bandi europei, agire sulla leva delle politiche attive e della formazione per rispondere anche ai nuovi lavori, sociale, servizi e sussidiarietà. L’Umbria, per com’è strutturata la sua industria, al momento non è in grado di affrontare la sfida dell’internazionalizzazione. Ma occorre accelerare sulla lotta di prossimità all’evasione fiscale, vincere la battaglia degli sprechi, interrompere il sistema dei privilegi, migliorare sulla questione turismo-ambiente-cultura”. È questa la strada indicata alla Regione da Ulderico Sbarra, segretario generale regionale della Cisl, rispondendo a Marco Brunacci, capo della redazione umbra de Il Messaggero, coordinatore della tavola rotonda organizzata, all’auditorium della Figc di Perugia, in occasione della celebrazione del sessantesimo anniversario della Cisl dell’Umbria. Una tavola rotonda cui hanno partecipato anche Bruno Bracalente e Pierluigi Grasselli dell’Università di Perugia, il presidente del Consiglio regionale Eros Brega ed il responsabile delle relazioni industriali della Nestlé Italia Gianluigi Toia. Convergente la loro analisi sulla gravità della crisi economica in Umbria. “Il modello umbro della bassa produttività / alta occupazione ha retto – ha ricordato il prof. Bracalente – ma ora si ha l’impressione che non sia più così. Una metà del divario di produttività è stato colmato, ma l’occupazione si sta perdendo. In due anni in Umbria – ha precisato – sono state perse tra le 20 e le 25 mila unità di lavoro dipendenti, sulle 270 mila del 2008, una parte delle quali (circa 5 mila) trasformate in forme più o meno precarie di lavoro autonomo”. Il punto di forza del modello umbro, che finora ha assicurato benessere e coesione sociale, rischia quindi di deteriorarsi perché “la difficoltà a ricollocarsi sul mercato del lavoro di molti operai disoccupati o in cassa integrazione comporta il rischio che le relative famiglie scivolino nella condizione di povertà, l’aumento delle disuguaglianze e una riduzione dei livelli di benessere e di coesione sociale”. Il metodo giusto per affrontare la realtà attuale – per il professor Grasselli – è proprio quello della Cisl, che parte dall’analisi approfondita per arrivare, attraverso la denuncia delle carenze e la ricerca del confronto, alle “soluzioni che rispettino la persona e siano orientate al bene comune”. Ma occorre “umiltà e una profonda disponibilità al cambiamento”, trovandoci di fronte a “questioni che non si risolvono solo dal punto di vista economico”. Ed occorre soprattutto condivisione, con il territorio, di obiettivi, valori e risorse da impiegare. Il prof. Grasselli ha di seguito analizzato il problema centrale delle imprese umbre, che sono piccole, e debbono “trasformarsi da familiari a manageriali”. Ha poi affrontato la questione del lavoro, “che non c’è e che sta cambiando”, osservando che oggi, con la diffusa flessibilità, si può parlare di “percorso lavorativo”, ma inserendovi la formazione, e che occorre tuttavia puntare alla qualità del lavoro, che deve essere “decente”. Anche il welfare richiede un cambiamento profondo, da basare sulla sussidiarietà. Il dott. Gianluigi Toia ha ricordato la validità di un percorso che ha richiesto coraggio, ma che sta rispondendo anche alla sfida dell’efficienza grazie a strumenti nuovi pensati anche con la Cisl “con cui è nata l’dea di far coesistere la flessibilità della prestazione con la fine del precariato” . L’obiettivo è quello dell’alta produzione, senza ridurre l’occupazione. Per noi – ha precisato – ha valore “lavorare bene subito, non di più”, ma questo richiede il coinvolgimento di tutti, specie dei lavoratori cui occorre offrire una prospettiva di vita. Oltre la tavola rotonda, non si è mancato di tracciare un profilo storico della Cisl, un sindacato divenuto “fortemente radicato nel territorio”, che ha messo al centro “un modello prima di tutto rispettoso della dignità della persona”, ha voluto evidenziare il segretario regionale Lucia Diamanti. Ed è toccato al prof. Giancarlo Pellegrini, dell’Università di Perugia, svolgere la relazione introduttiva sulla storia e le prospettive future della Cisl, di cui ha evidenziato le caratteristiche salienti del rispetto, del dialogo, del realismo, della concertazione e dell’autonomia.
Cisl Umbria da 60 anni con i lavoratori
Per l’anniver- sario della presenza del sindacato sul territorio, una tavola rotonda sul futuro del lavoro nella nostra regione
AUTORE:
Alvaro Bucci