Domenica 14 marzo, ad ideale coronamento dell’iniziativa 24 ore per il Signore, in tutte le chiese dell’Umbria si è tenuta una giornata di preghiera per implorare dal Dio della misericordia la protezione e la liberazione da ogni male, in particolare per invocare la fine della pandemia da Covid-19.
“Il tempo della responsabilità non è terminato. La Chiesa che è in Italia saprà dare un ulteriore segno concreto di prossimità. Con la campagna vaccinale, infatti, abbiamo la possibilità tangibile di fornire un nuovo contributo di carità”.
Così il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, e arcivescovo di Perugia- Città della Pieve, ha commentato la Campagna vaccinale nazionale antiCovid, presentata ieri dal Commissario straordinario, generale Francesco Paolo Figliuolo, che apre all’eventualità, tra l’altro, di utilizzare strutture edilizie delle Chiese che sono in Italia. La messa a disposizione di questi luoghi, che non sono quelli liturgici, tiene conto di vari fattori, non ultimo la continuità di un cammino già avviato in molti territori. Sono numerose, infatti, le Diocesi che hanno consentito e consentono l’utilizzo delle proprie strutture per medici, infermieri, Protezione civile, persone in quarantena, ammalati, poveri e quanti soffrono a causa del Covid.
“Anche questa -ha affermato il cardinale- è testimonianza autentica di un servizio alla persona, agli ultimi in particolare, a chi è in prima linea nella cura dei malati e, quindi, al Paese intero. Tutti insieme, uniti, possiamo costruire orizzonti di speranza”.
Città della Pieve
“La situazione drammatica in cui ci troviamo, e che coinvolge tutto il mondo, chiede a noi credenti, attraverso la voce del Santo Padre Francesco, di dedicare 24 ore di intensa preghiera a Dio Padre”.
Così il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nell’omelia della celebrazione eucaristica delle 24 Ore per il Signore di domenica 14 marzo, nella Concattedrale dei Santi Gervasio e Protasio di Città della Pieve presieduta insieme all’arciprete don Simone Sorbaioli, spiegando il significato di questa giornata di preghiera ai fedeli convenuti nel rispetto delle norme sanitarie per prevenire il contagio da Covid-19.
“Questa giornata di particolare raccoglimento spirituale -ha proseguito il cardinale- è il motivo della mia presenza insieme a voi, insieme alla gioia di aver conferito il ministero dell’accolitato al carissimo Claudio Farina, uno dei nostri giovani che frequentano il Seminario regionale di Assisi. Tutti insieme imploriamo, fiduciosi, Dio, Padre di misericordia, affinché ci protegga e ci liberi da ogni male e ci aiuti in questa interminabile pandemia.
Vogliamo pregare, oltre che per i malati – ha detto il presule –, per coloro che li assistono, per i loro familiari e per quanti sono colpiti dalle varie criticità di questo periodo, che, oltre all’aspetto sanitario, riguardano anche la situazione del mondo del lavoro e della scuola per quanto concerne ragazzi e giovani. E infine vogliamo ringraziare il Signore per tutti coloro che, a livello di Caritas e di volontariato, si stanno prodigando con generosità e competenza”.
Appello alla politica regionale e nazionale
“Chiediamo con tutte le nostre forze alla politica regionale e nazionale – ha evidenziato Bassetti – di accelerare il più possibile i processi decisionali circa i vaccini per una loro rapida somministrazione, soprattutto agli anziani e ai soggetti fragili”
Ambienti parrocchiali per le vaccinazioni
Il cardinale Bassetti, in qualità di presidente della Cei, nei giorni scorsi, dopo essersi consultato con i vescovi, ha dato indicazione di mettere a disposizione per le attività di vaccinazione gli ambienti parrocchiali e di comunità religiose non riservati alla preghiera e al culto.
“Quella della vaccinazione, a livello mondiale -ha concluso l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve- è l’unico modo di risollevarsi da questa peste che sta colpendo il mondo. Se rimanessero zone di ombra sul pianeta circa la somministrazione del vaccino, con la velocità che questo virus ha di colpire, di trasformarsi e di propagarsi, rimarremmo tutti sotto l’incubo che possano susseguirsi altre fasi di epidemia”.
Spoleto
L’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra monsignor Renato Boccardo, nell’ambito delle 24 ore per il Signore, ha celebrato la Santa Messa nella Basilica Cattedrale di Spoleto.
“Gesù -ha ricordato il presule nell’omelia- è colui che trasforma, che sa dare fiducia, che manifesta un rispetto capace di abbracciare anche l’imperfezione. Non rifiuta nessuno, accoglie senza condizioni.
Guardando a lui, alla sua croce, noi scopriamo come si separa il bene dal male, come camminare nella verità. Dinanzi alla sua croce – ha proseguito monsignor Boccardo- tutte le maschere cadono automaticamente, non ci possiamo più nascondere”.
Rifiutare la penombra
Da qui, l’invito dell’Arcivescovo ai fedeli presenti è stato quello di rifiutare la penombra e le convenienze per venire alla luce e fare le opere di Dio. Poi, la supplica per la fine della pandemia da Coronavirus.
“Preghiamo -ha detto- per implorare la difesa dal male: siamo grati alla ricerca degli scienziati e alla medicina, ma vogliamo allo stesso tempo non dimenticare che c’è un padre, Dio, che si prende cura dei suoi figli.
E allora bussiamo al suo cuore chiedendogli che ci liberi dalla pandemia che attanaglia il Mondo, ma anche della diffidenza, dalla paura e dalla mancanza di fiducia; chiediamogli di accompagnare il cammino dei ricercatori e degli scienziati, di illuminare i governanti, di prendersi cura dei malati, di curare tutte le ferite, di allontanare il male dal nostro cuore, di liberarci dall’egoismo e dall’autosufficienza.
Generosità e sapienza
A ciascuno di noi -ha concluso monsignor Boccardo- è richiesto in questo tempo un supplemento di generosità e di sapienza: questa è la medicina da inventare ogni giorno nelle nostre case”.