Era il 19 marzo 1981, giorno della visita di Giovanni Paolo II a Terni, quando fu benedetta la prima pietra della nuova chiesa di San Giuseppe Lavoratore a Cospea, inaugurata sei anni dopo il 22 settembre 1987. La dedicazione è avvenuta qualche giorno fa, in occasione della festa patronale di san Giuseppe, per mano del vescovo Piemontese, che ha consacrato la chiesa e l’altare nel quale sono state poste le reliquie di san Francesco, san Giovanni Paolo II e san Valentino. Una solenne concelebrazione con il parroco padre Massimo Massimi, i frati Conventuali e i sacerdoti della Vicaria.
La chiesa è sorta in quartiere in espansione per favorire rapporti di aggregazione e per accrescere una Chiesa viva fatta di persone che attorno all’altare si riconoscano fratelli. Progetto condiviso con i frati minori Conventuali, ai quali la parrocchia è stata affidata dal vescovo Franco Gualdrini. Qualche decennio prima, nel 1956, ai Conventuali era stata delegata la gestione dell’orfanotrofio “Guglielmi” e nel 1966 la guida della parrocchia di San Giovanni Battista. Quella di San Giuseppe Lavoratore è una struttura particolare, realizzata su progetto dell’arch. Franco Maroni, e pensata come una grande aula sacra polifunzionale. L’architettura è basata sull’essenzialità della simbologia cristiana: ad esempio il campanile, che viene ripreso secondo un’estetica moderna a rappresentare la croce tridimensionale.
Il complesso – che comprende anche un anfietaro all’aperto, oggi completato dalla nuova costruzione dell’oratorio – ha una struttura quadrata che centralmente, nella zona dell’altare, diventa circolare. Il tutto è attraversato da due diagonali dei passaggi pedonali. Sull’area circolare convergono tutti gli elementi del presbiterio, tra cui il caratteristico fonte battesimale, unito all’ambone a simboleggiare la fonte della vita nel battesimo che continua nella ascolto della Parola di Dio. Una caratteristica unica della chiesa è l’uso di pannelli mobili che permettono la connessione diretta tra interno ed esterno, per cui le celebrazioni possono essere seguite anche nel cortile ad anfiteatro, grazie all’altare ruotabile verso l’aula sacra, o verso la più piccola cappella feriale. Oggi la chiesa è stata arricchita dalle opere pittoriche di Enzo Melari dedicate ad alcuni brani dei Vangeli, partendo dalla Genesi e concludendo con la risurrezione di Cristo: eventi legati dal filo comune del lavoro, quello di Giuseppe artigiano e quello di una città industriale come Terni. Simboli che percorrono le opere dell’artista, dall’accesa cromaticità e con le linee armoniose dei paesaggi che si intrecciano con il movimento dei personaggi.